sabato 3 luglio 2010

E se tutti gli uomini volessero,
anche soltanto per un istante,
diventare veramente umani
e liberi e semplici, e responsabili,
in che cosa si trasformerebbe d’improvviso
questa nostra umanità affannosa?
F.Dostoevskij
Per caso, ma nulla di ciò che accade, accade per caso, ho letto questa citazione, ieri pomeriggio, così opportuna che non posso fare a meno di condividerla.
Ad ora di pranzo della stessa, concitata, giornata di ieri, commentavo con una di quelle "persone importanti" di cui vorresti essere amico, una frase che molto assomiglia alla precedente.
"....a Sua  immagine e somiglianza"
pensando a quanto sarebbe diverso il quotidiano, se, avendoti davanti, pensassi che tu Sei un po' del mio Dio.

La continua ripetività del mio pensare in questi giorni alla qualità dei rapporti umani, sta quasi diventando un'ossessione, dalla quale, comunque sia, non mi voglio liberare. E nella quale, a proposito del caso, l'esistenza mi im-pregna e im-pegna. E' persino un atto di responsabilità al quale sono/siamo chiamati dalla vita stessa; in spagnolo la parola "pregnada" significa "incinta" (im-pregna)... e "pegno" in uno dei tanti dizionari della lingua italiana che ho trovato  in casa, vuol anche dire "testimonianza"-"prova" (im-pegno).
Ad ognuno le proprie conclusioni...
L'altra sera, mi arrabbiavo con qualcuno perchè c'è, talvolta, la tentazione di prendere il Signore quale capro espiatorio alle nostre mancanze... quando invece poi penso che, se E' in croce, lo è anche per i miei peccati, passati e futuri, divento furibonda, al sentirlo accusato al posto mio, delle mie mancanze. Se una relazione non funziona non basta pregarci su!  Sono io che devo farmi su le maniche e metterci del mio. E' vero, andare d'accordo è davvero un'impresa non da poco. Ma non si può arrendersi al non andare d'accordo e rassegnarsi ad una sterile tolleranza. Non ti pare?
Un'altra bellissima frase, che mi è capitato di leggere e mi farà compagnia in questi giorni è:
Beato colui
che è giunto ad abolire
in se stesso
l’intollerabile distanza
tra ciò che è
e ciò che sta per diventare.
Che possa, Signore, in questo caldo luglio, ricordare  il freddo gennaio e ricordare questo stesso  tempo a gennaio, e godere della ciclicità dei giorni, delle stagioni, dei tempi, fino in fondo, senza amarezze e imprecazioni.
Che sappia calarmi dentro questo tempo, non un altro.
Che viva fino in fondo l'inquietudine del mio cuore, e  tutto ciò che Tu , in esso, continuamente instilli, nonostante la mia testardaggine a chiuderTi, ogni tanto, l'ingresso.

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