giovedì 26 agosto 2010

L'amicizia è come un bellissimo quadro che hai appena finito di dipingere: ne scorgi i colori a volte freddi, più spesso caldi, e rifugi il tuo sguardo proprio in quel punto, dove sai che troverai tranquillità. Gli appassionati d'arte consigliano di allontanarsi un po' dalle opere d'arte per scorgerne appieno la bellezza: ciò vale anche per l'amicizia, più si allontana e più ti manca. Meno puoi godere degli abbracci, dei consigli, talvolta dagli ammonimenti, e più ti senti solo.
Ma penso anche sia necessario, talvolta, avvicinarsi per scorgerne i dettagli: a volte il Pittore cambia di pennello e la traccia è più profonda...
E' anche -  per chi ama e suona la musica come me - come un lungo spartito che suoni e risuoni, a volte sommessamente, a volte più veloce e distrattamente, senza rispettare gli "adagio" e i "piano".

Si, l'amicizia è il più bello dei sacramenti! Vedo ogni giorno che il tempo instilla qualche piccolo segreto, riguardo all'amicizia. E mi accorgo che anche questo sa di eternità.

Da pochi giorni, ad esempio, so che anche la stima, dopotutto, è  un colore dell'amicizia. L'ho scoperto ascoltando una voce che da mesi non sentivo, ascoltando le sue parole, che in fondo le orecchie del mio cuore volevano udire. Che bello, poter riscoprire il dono dell'amicizia.

E' difficile  trovare le giuste parole di fronte al dolore. Specialmente quanto è un tipo di dolore che tu stesso hai vissuto. "Avrei voluto salutarla, non ero riuscito a farlo con mio padre, speravo di riuscirci con lei", mi confidava qualche sera fa un caro amico, parlando della madre malata.
Mi tornano in mente le parole di una poesia, erroneamente attribuita a uno scrittore latinamericano molto famoso, Gabriel Garcia Marquez.
A volte fatichiamo tanto a cercare le giuste parole, e non ci preoccupiamo di cercare  prima lo sguardo di chi ci è di fronte. E poi, solo dopo, se vengono, e penso vengano, le parole.

Torno, felice.
Fa caldo, ancora. Occuparsi della stiratura della biancheria delle vacanze non è proprio un gran piacere... ma si deve fare, quindi si fa.  ^_^ !  il martirio ? ! sorrido... ricordando quelle parole, di cui all'inizio.

Il ferro mi reclama, prima che finisca il vapore, torno ai miei impegni, non senza lasciare qui la poesia, versione in spagnolo, senza traduzione perchè dice di più così.   Casomai, per chi la desidererà, gliela fornirò (la traduzione).


LA MARIONETA

Si por un instante Dios se olvidara
de que soy una marioneta de trapo
y me regalara un trozo de vida,
posiblemente no diría todo lo que pienso,
pero en definitiva pensaría todo lo que digo.

Daría valor a las cosas, no por lo que valen,
sino por lo que significan.
Dormiría poco, soñaría más,
entiendo que por cada minuto que cerramos los ojos,
perdemos sesenta segundos de luz.
Andaría cuando los demás se detienen,
Despertaría cuando los demás duermen.
Escucharía cuando los demás hablan,
y cómo disfrutaría de un buen helado de chocolate.

Si Dios me obsequiara un trozo de vida,
Vestiría sencillo, me tiraría de bruces al sol,
dejando descubierto, no solamente mi cuerpo sino mi alma.

Dios mío, si yo tuviera un corazón,
escribiría mi odio sobre hielo,
y esperaría a que saliera el sol.
Pintaría con un sueño de Van Gogh
sobre las estrellas un poema de Benedetti,
y una canción de Serrat sería la serenata
que les ofrecería a la luna.

Regaría con lágrimas las rosas,
para sentir el dolor de sus espinas,
y el encarnado beso de sus pétalo...

Dios mío, si yo tuviera un trozo de vida...

No dejaría pasar un solo día
sin decirle a la gente que quiero, que la quiero.
Convencería a cada mujer u hombre de que son mis favoritos
y viviría enamorado del amor.
A los hombres les probaría cuán equivocados están,
al pensar que dejan de enamorarse cuando envejecen,
sin saber que envejecen cuando dejan de enamorarse.

A un niño le daría alas,
pero le dejaría que él solo aprendiese a volar.
A los viejos les enseñaría que la muerte
no llega con la vejez sino con el olvido.

Tantas cosas he aprendido de ustedes, los hombres
He aprendido que todo el mundo quiere vivir
en la cima de la montaña,
Sin saber que la verdadera felicidad está
en la forma de subir la escarpada.

He aprendido que cuando un recién nacido
aprieta con su pequeño puño,
por vez primera, el dedo de su padre,
lo tiene atrapado por siempre.
He aprendido que un hombre
sólo tiene derecho a mirar a otro hacia abajo,
cuando ha de ayudarle a levantarse.
Son tantas cosas las que he podido aprender de ustedes,
pero realmente de mucho no habrán de servir,
porque cuando me guarden dentro de esa maleta,
infelizmente me estaré muriendo.

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