sabato 28 maggio 2011

Chi toglierà le ammaccature della mia anima?

Io non mi voglio rassegnare a vivere in quest'era.
Profondamente asincrona e cronologicamente fuori tempo, così mi sento.
Non posso, non voglio pensare che la mia, questa, sia l'epoca in cui siamo tutti maledettamente appesi a un suono esterno. La suoneria del cellulare, sempre inopportuna, la sveglia al mattino, pure quella, l'allarme dei short message system, il timer della pastasciutta, il cicalino dei fari dimenticati accesi, il sintetizzatore vocale del tomtom che ci dice quale strada fare.... quanto altro potrei elencare? 
Ora, persino il segnalatore di presenza di bambini nei "nonocchi" -insieme di sillabe coniate da Sara, quando, abbozzando e prime paroline, battezzava il seggiolino dell'auto con quel nomignolo- Non può essere questa, la mia epoca. NO !
Non si può morire di dimenticanza, questo è troppo ! Davvero.
Io rifiuto di avere un auto che "legge" i segnali stradali, che frena per me, che parcheggia per me.
Tutto questo è disumano nonchè veramente lesivo della mia dignità.
Qualche minuto fa, grazie al link in FCBK di un caro conoscente che tra pochi giorni diventerà sacerdote, ho avuto occasione di sentire e vedere un video del mio vescovo preferito, d. Tonino Bello. Stava per tornare alla casa del Padre, sfatto ormai dal male che lo aveva inesorabilmente condannato, eppure non smetteva di esortare i suoi sacerdoti e colmare di incoraggiamento la loro vocazione. E li esortava a pregare il Signore nostro, a donar loro un cuore "umano".
Credo sia importante,anzi, fondamentale, in un mondo come questo, in cui il corpo è trattato come una macchina da pezzi di ricambio, da portare in officina a togliere e ammaccature, a dare la cera protettiva, sia importante insegnare, trasmettere ai nostri ragazzi l'importanza dell'essere umani, di stringere relazioni palpabili non virtuali, di piangere insieme oltre che ridere o sballarsi;  io ci credo.
Ad essere persone concrete, che amano "stare con", "essere", non solo "avere".
A non trattare l'altro come una minaccia, ma come un aiuto al mio essere migliore.
A distinguere tra un oggetto e una persona.  Tra un figlio e un foglio, tra carne e carta straccia.
A discernere .... a discernere.... nei rapporti personali, nel dovere fin a quale punto, nell'amare e non possedere.....




1 commento:

UIFPW08 ha detto...

Condivido con te Milly il tuo pensiero, la tecnologia non sostituirà mai la voglia di vivere ne il silenzio della sera. Avrei preferito chiudere gli occhi e sognare che tenerli aperti e piangere.
Grazie della visita, sei gentile Milly a presto
Maurizio