sabato 3 settembre 2011

L'Amore non può essere toccato, è lui che ti tocca.

Ho notato subito la fine delle vacanze : dal rumore. La finestra di camera mia dà verso la strada e ormai mi ero proprio abituata alla quiete estiva.  Invece ora file di veicoli sfrecciano, nonostante la prossimità della "pseudorotonda" che smista chi per via della Biscia (strano nome, no?) e chi per via Stefanini.
Spesso ho come l'impressione che la confusione che ricomincia poco a poco, voglia entrare anche sotto la mia pelle.  Qualche sera fa, parlando con amici, siamo incorsi in uno di quei discorsi che alla fine ti lasciano come quando prendi l'autostrada nel senso inverso da quello che dovevi : non vedi l'ora di trovare la prima uscita e fiondarti fuori.  Pur partendo dal convinto personale presupposto di non avere ne' le risposte, ne' le certezze, tantomeno la verità su qualsiasi argomento, alla fine, rimane "la mia parola contro la tua", oppure "è tua opinione e vale tanto quanto la mia"...
Ma sono altresì caparbiemente sicura che ci sono cose che non si spiegano a parole: solo il cuore le può capire. Questo consola ma, anche, complica le cose, quando vorresti rendere il senso di un "filo logico" a ciò che di logico non ha nulla, perchè l'amore, anzi l'Amore, non può essere toccato, è lui che ti tocca.
Così, i miei tempi, i nostri tempi di ragione e spiegazione, faticano a comprendere; si sente ma non si ascolta, si guarda ma non si vede.  A tratti si cammina, e mai si arriva, per vagabondaggio, non per pellegrinaggio.  Ecco, le distinzioni sono fondamentali, anche oggi, in un tempo ove si tenderebbe ad appiattire ogni esperienza, a voler per forza e a tutti i costi omologare.
Forse è per quello che è sempre meno facile "correggersi".  Non ho scritto "correggere", volutamente; è necessario iniziare allo specchio, prima di estendersi verso l'altro da correggere: quello è, purtroppo, un secondo passaggio. E dico purtroppo perchè tenderei sempre a bypassarlo e arrivare al secondo - alla faccia del mio post precedente......   - senza troppe spiegazioni.
Cosa mi aiuta a correggermi? Come fare? Forse partendo dall'inizio, cioè dal mio "migliorarmi"... senza pensare di avere per forza la ragione?  Forse...
Vediamo..... cum-rìgere .... cum è lo strumento , il come, e rìgere è reggere, guidare direttamente.
Fantastico il mondo dell'etimologia, mi da sempre di quelle dritte! Dipende poi da chi ti "guida direttamente". 
Se leggo il Vangelo di domani, allora, mi viene suggerito la correzione fraterna; dovrebbe essere nella genetica del cristiano, no? Allora perchè è così faticoso? !  D'altronde molto di ciò che riguarda il cristianesimo è un pochino "faticoso"... ma ha una bella conclusione: la realizzazione di se stessi e della propria felicità.
Ho scoperto, oggi, Andrè Frossard.  Invito chi ha tempo a leggerne la biografia e , in seguito, qualche suo scritto. A  me è piaciuto. Mi ha colpito tantissimo questo brano, a proposito della sua conversione:

il ragazzo che ero allora non ha dimenticato lo stupore che si impadronì di lui quando, dal fondo di quella cappella, priva di particolare bellezza, vide sorgere all’improvviso davanti a sé un mondo, un altro mondo di splendore insopportabile, di densità pazzesca, la cui luce rivelava e nascondeva a un tempo la presenza di Dio, di quel Dio, di cui, un istante prima, avrebbe giurato che mai era esistito se non nell’immaginazione degli uomini; nello stesso tempo era sommerso da un’onda, da cui dilagavano insieme gioia e dolcezza, un flutto la cui potenza spezzava il cuore e di cui mai ha perso il ricordo”


Non sempre, qualche volta, anche io provo questa sensazione. Anche il mio cuore, qualche volta, sente e vede questo "splendore insopportabile".

Vorrei, allora, che mi aiutassi Signore, a scorgere in questi momenti la forza di essere coerente.
Vorrei, Gesù, sentire lo stupore della prima volta rinnovarsi e spingermi ad essere migliore, giorno dopo giorno.
Vorrei, Cristo, Unto di Dio, non dimenticare mai che sei Tu che guidi direttamente, non io...

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