sabato 31 dicembre 2011

E' poco ciò che sono ma è tutto ciò che ho.

"Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace".

Nel Libro dei Numeri, come sentirà domani chi avrà occasione di assistere alla Messa, si potrà udire tale,bellissima, benedizione. Penso sia un augurio davvero colmo di Amore,  Iddio stesso lo insegnò a Mosè affinchè potesse estenderlo, a Suo nome, a tutti i suoi fratelli.

Ecco: pace; qualcosa che annaspo... cerco ma fatico a trovare.

La mia "cara" etimologia, oggi, mi riserva più di una sorpresa: non sapevo che la radice sanscrita di questa parola conducesse ai verbi "legare", "unire" e "saldare". 

Penso che ci sia, realmente, un fondo di verità in questa radice: quando non sono "in pace" mi sento slegata, disunita, disgiunta da me stessa e questo si riflette, poi, nelle relazioni con gli altri che diventano opportunistiche, finalizzate ad un qualche scopo o a compiere un obiettivo, invece di essere a favore del bene "comune", reciproco.
Il tempo che scorre mi ricorda che è poco ciò che sono, ma è tutto ciò che ho.

Diventa difficile, oltre questa vita, rimediare agli errori commessi. Oggi Luca diceva: "tutto il male e tutto il bene, restano, per sempre, o si rimediano in questa vita, o, poi è troppo tardi".  Già... quante volte "non c'è più tempo per..." perchè la persona non c'è più... 
ecco cosa vorrei per me e per ognuno, in questo nuovo anno che sorge: non smettere di cercare di non avere rimpianti e smettere di averne quando ormai nulla si puo più fare; imparare - o tentare di farlo - che il tempo che se ne va non torna, quindi è bene è buona cosa non sprecarlo, non buttarlo via, non rimandare a dopo le occasioni per  chiedere scusa o per recuperare un rapporto interrotto ...

Buon 2012, ma anche "buon-ogni-giorno", "buon tempo pieno di Vita" !




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