domenica 11 marzo 2012


Spesso sono colta dalla tentazione di immaginare un mondo diverso da quello in cui sono pero poi restarvene inesorabilmente ed inequivocabilmente delusa.
Eppure questa mia delusione non mi impedisce di ripetere all'infinito il sogno ad occhi aperti di un mondo nuovo, un mondo diverso.

Da qualche giorno ho uno smartphone. Adoro questa nuova cosa ! mi permette di restare e/o mettermi in contatto con alcune delle persone più importanti della mia vita che sono molto, davvero tanto, fisicamente distanti .  Ed è cosi che ho reincontrato la mia più cara amica,  E., dopo tantissimo tempo in cui - prima dell'avvento di internet- attendevo mesi per avere sue notizie (la sua pigrizia nello scrivere di pugno non aiutava la lontananza) visto che la busta contenente le mie vicende e le sue, doveva traversare l'oceano e, una volta qui, sperare nel buon cuore del postino di turno chè si affrettasse a recapitarla, sia qui che lì, senza disperderla lungo la strada delle consegne.
Sono passati gli anni, molti, e poi è arrivato internet ma li, in un paese ove l'adsl non credo esista per molti, non tutti hanno la possibilità di disporre di un pc e di linea. Così il nostro rapporto è andato affievolendosi, poco a poco; ma nel mio cuore, lei, ha sempre occupato un posto di prim'ordine. Di amici, veri, ne ho così pochi, ma a  me bastano. Non ho molta fiducia nelle persone che vantano centinaia di amici/contatti/relazioni (specialmente nei social networks) : penso che l'Amicizia vada donata reciprocamente ma anche centellinata, perchè è un distillato dell'Amore: un passo prima, a volte, un passo dopo, tante altre.
Così, dopo un periodo di rodaggio durato qualche ora, finalmente ci siamo sentite, via whatsapp.
Come ci fossimo lasciate qualche ora prima.
Come quando pioveva ed io la aspettavo sulla terrazza di casa, trepidante di scorgere la sua camminata da donna ancora bambina ma già atteggiata da "grande", da lontano, con i capelli al vento, la perenne borsa enorme, ove all'occorrenza ripiegare il giubbotto jeans e nascondere nelle tasche segrete accendino e sigarette.  Che bello!! quell'emozione dell'attesa - arriverà? sarà rimasta bloccata a casa? - senza poter chiamare alcun telefonino per sapere notizie certe (non esistevano!) .
Eccola!   ^_^
Si, proprio come ci fossimo lasciate qualche minuto prima, abbiamo ripreso una conversazione, breve ma intensa, tra donne...
Che storia, la vita!  che stupenda cosa, l'Amicizia!
E come vorrei poterla aiutare nelle sue cose, nelle sue vicende così amare, di sofferenza profonda e partecipare a qualche sua gioia, e prendere in braccio H., la sua bellissima bimba.

Oggi pomeriggio, dopo pranzo, siamo montati tutti e quattro in macchina,diretti al mare.
Noi siam proprio pazzi: non andiamo quasi mai al mare, d'estate... ma in primavera, ogni tanto ci piace dirigerci verso la diga a camminare.
Così, abbiamo passeggiato, tutti e quattro. Chissà per quanto tempo ancora riusciremo a farlo... Sara, ormai, è così grande... e anche Matteo...



Ad ogni modo, il mare.... il mare...






Ogni volta che lo incontro provo una forte emozione.

C'è lì il mio papà; ha voluto spargere le sue ceneri nel mar dei Caraibi. 
Vi trovo una profondità, che non è solo data dall'acqua e da quanto essa contiene.

Penso che molto della vicenda umana di Gesù ha avuto il mare/lago come sfondo. E non è un caso.





2 commenti:

L'omino con la chitarra ha detto...

... ecco uno dei lati positivi di internet... grazie alle mail io posso stare in costante contatto con i miei genitori...

millydilorenzo.blogspot.it ha detto...

Già... che ci fai in Namibia, omimoconlachitarra?? hai voglia d raccontarmi un po' di te?