sabato 21 aprile 2012

Karl Jenkins - Benedictus



Quando, oggi, ho sentito per la prima volta questa composizione, me ne sono innamorata.
L'ho già scritto altre volte, il mio rapporto con la musica è molto profondo.
Iniziato molti anni fa, da quando ho coscienza. Non so se piacesse anche a mia madre ma, dei vaghi, troppo pochi ricordi che ho di lei, c'è sempre una radio, nel corridoio, finchè la guardavo, seduta per terra, sbrigare le faccende domestiche; dev'essere stato impegnativo, per lei, dato che in famiglia eravamo in tanti e la casa non era certo il mio appartamentino di 85 metri quadri che, oggi, fatico a tener pulito ed in ordine.
Ma, al di la' di note autobiografiche, voglio oggi condividere "Benedictus" perchè mi sembra davvero la colonna sonora perfetta per questa domenica di Amore.
Se leggi con me il Vangelo, quello di domani, ti accorgerai anche tu che la scena è meravigliosamente legata all'Amore: ci mostra un Gesù che, andando oltre l'evento incredibile della Risurrezione appare, di nuovo, ai suoi amici e ha bisogno del loro abbraccio, precedendo il loro stesso bisogno...
Non è Amore, questo? Quell'Amore che si nutre di sguardi - "toccatemi e guardatemi, sono proprio io!" - e di abbracci. Di profumi, di calore. Di gioia estrema, estremo piacere.
Tutto qui. Come si può smettere di ridere??  Io non ci riesco. Come si può chiedere allora alle lacrime di tornare indietro ? Io non ci riesco.


Luca 24,35-48
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
 

4 commenti:

Danila ha detto...

Grazie della musica condivisa......è una freccia scoccata che arriva al cuore e che per forza hai la necessità di farla uscire accompagnata da tutto quanto hai dentro e che deve uscire per espandersi in una caldo abbraccio d'amore.

millydilorenzo.blogspot.it ha detto...

Proprio così, Danila!!! Bentornata! Buona settimana! ^_^

guglielmo ha detto...

Non può che venire alla mente la Cena di Emmaus di Caravaggio (quella di Brera, per precisione): i discepoli vengono sorpresi dalla rivelazione di Gesù che benedice il pane. Uno si aggrappa al tavolaccio in un gesto di stupore che lo smuove. L'altro non riesce a trattenere un movimento che allarga le braccia . Poi c'è l'oste che osserva la scena dall'alto, incredulo e la serva , vecchia ed ammalata, che non guarda nemmeno tutta compresa nella suo dolore di vivere...

millydilorenzo.blogspot.it ha detto...

La mia ignoranza non mi permetteva di ricordare la stupenda opera che mi hai svelato, Guglielmo. Te ne sono immensamente grata, mi lascia senza fiato. Grazie del tuo dono. ^_^ .