sabato 5 maggio 2012

"(...)Rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri.".

Se andassi in cerca di consolazione, oggi, la troverei in questa frase, perchè nonostante tutto, nonostante ciò che sono, sono Oltre.

(...) non  amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.
In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
E' un pezzo della Seconda lettura di domani. Una lettera di San Giovanni.

Quante lettere ho scritto nella mia vita....
Ritengo che, nonostante l'immediatezza della comunicazione al giorno d'oggi, con twitter, bacheche di facebook, messenger di vario tipo, e short message system vari (sms) scrivere una lettera sia una delle espressioni più profonde di un'anima verso un'altra.
Per questo è sempre stato, per me, un'adorato mezzo di comunicazione, più di ogni altro.
Afferrare la penna (il rito che precede questo gesto, poi, ovvero, la scelta della penna, del colore dell'inchiostro, punta fine, punta grossa, ecc,ecc), affrontare il foglio bianco e iniziare a tracciare, segno dopo segno, un'emozione, una sensazione... ecco la brutta copia, il secondo dei tre passi, infine  l'atto di chiudere tutto questo in una busta... ogni momento, ogni passaggio è davvero intriso di senso.

Sono giorni che ci penso - non riesco a non scrivere di questo -: ebbene sì, penso alle morti delle ultime settimane, alle cosiddette "vittime della crisi".
E' davvero difficile, a dir poco incomprensibile per la mia poca intelligenza, come possa essere possibile, cioè, come una persona possa pensare di mettere fine alla propria vita - questa unica vita che non sopporta seconde chances, che non ha "brutte copie"  ma è direttamente  "in bella".
Cosa ha fatto sì che ci trasformiamo in persone così?
Cosa ? !!!
Mettere fine alla propria vita perchè non vale più....   perchè non ci basta solo l'amore dei cari a consolare queste vite straripanti di vacanze in albergo, di auto sempre sotto il sedere, di cose di cose di cose....... di cosa ????!!!!

Sono piena di rabbia,dentro.  Io un'umanità così la rifiuto. Non ci posso credere.

Ma ci voglio sperare.

Con tutto il Cuore, da dove scrivo, raggomitolata in un angolino.







4 commenti:

Danila ha detto...

Com'è vero...anch'io non mi spiego il perchè di questi gesti....la disperazione...la rabbia o il credere poco alla vita, ai propri affetti, alle proprie capacità di risollevarsi! La moneta rimane nella nostra piccola vita l'unico "dio" che ci sostiene, che ci fa felici, che ci unisce agli altri???!!!!!!! mah, non lo so,immagino che non sia facile non avere un avvenire economicamente roseo davanti ma credo anche che il sapere di non essere soli, il credere in se stessi e in un "dio" che ci è amico e fratello possa dare quella svolta alla vita per cui essa stessa diventa preziosa e insostituibile e per cui lottare!

millydilorenzo.blogspot.it ha detto...

Sai,Danila,rileggendo il mio post,appena pochi minuti dopo di averlo scritto,avrei voluto modificarlo; non per il desiderio di rinnegarne il contenuto,ma, piuttosto per l'impeto con cui l'ho scritto che,a mio avviso e a mente "fredda", potrebbe aver irritato chi, invece,questa situazione di disperazione infinita, la sta vivendo. Ne parlavo giusto ieri sera con un caro amico,Fabio,con il quale abbiamo tanto chiacchierato,di qualsiasi argomento,anche di quelli normalmente ostici, quale la politica e la religione. Un paese come il nostro,che ha smesso di incentivare la cultura,e il desiderio palpitante della stessa,per preferire la divulgazione di programmi spazzatura,ove grazie ad una sola o qualche comparsata "vinci" decine di migliaia di euro... insomma... senza voler nemmeno parlare dei vari -microscopici- Grande fratello,o Isole...o a quante volte,dal tabaccaio,incrocio conoscenti che giocano al Gratta&vinci appena usciti da messa...
Come quasi ogni nostro respiro fosse gravido di vuoto,anche l'anima si spegne, ma, lei, lotta stringendo i denti per farsi ascoltare,ci esorta facendoci sentire vuoti,ad alimentarla di contenuto,di sorrisi,di Amore,di compassione...

enzorasi ha detto...

Io invece me lo spiego, per capire una cosa così devi uscire dalla tua vita e dai tuoi punti di riferimento; per assurdo potrei dirti che sei un'eccezione se riesci a vivere come un uccellino francescano quando arriva la bufera delle difficoltà- Penso che suicidarsi in questi casi, sia solo l'ultimo anello della catena: abbiamo delegato la nostra felicità esistenziale a momenti, mode e oggetti che possono vivere solo nel benessere economico, non abbiamo costruito nessuna via alternativa, non ci sono piani B, quando arriva la crisi assieme ai soldi svaniamo anche noi.
Quello che mi fa più paura è l'indifferenza in cui avviene tutto ciò, sembra quasi un fatto dovuto, una percentuale statisticamente accettabile di una dinamica sociale divenuta immutabile. D'altro canto questa Europa vive da almeno 50 anni dilatando una visione esclusivamente edonistica della società, niente e nessuno ( nemmeno questo cristianesimo) riesce a ammorbidirne i diktat, perchè dovremmo stupirci? si raccoglie quello che si semina perchè lo si ama , lo si tramanda e lo si conosce.

millydilorenzo.blogspot.it ha detto...

La pensiamo esattamente allo stesso modo, Enzo.
Mi piacerebbe essere un passerotto,ma anche no.
Preferisco provare tristezza per tanta indifferenza e ripetitività tale che,ormai, non ci meravigliamo più di ciò che attorno a noi, malgrado i nostri desideri, accade. Forse è il caso che, oltre che tornare a stupirci, a non rassegnarci a ritenere "normalità" ciò che di normale non ha proprio nulla e re-impariamo a chiamare priorità, dignità, Amore, solo ciò che realmente sono tali definizioni. Io per prima.