sabato 14 luglio 2012

Voi valete più di molti passeri!

Nel microcosmo del mio cuore cambia spesso il meteo.
Talvolta  riesco a scorgere il sole anche tra le nuvole.
Talaltra, pur splendendo il sole, grandissimi nuvoloni plumbei impediscono al calore dei suoi raggi di raggiungerlo.
Ci son momenti in cui, poi, esso sembra anche un bicchiere colmo d'acqua.
L'acqua è trasparente, inodore, insapore.
Ma se la lasci lì tanti giorni cambia: si forma una pellicola grigia sulla sua superficie, diventa torbida, perde la sua trasparenza.
Nel microcosmo del mio cuore ci sono campi sterminati di lavanda.
Chi vi entra, viene accolto dal lieve profumo.
Ma deve stare attento a dove mette i piedi, altrimenti i fragili steli verdi si spezzano irrimediabilmente, pur continuando ad emanare il loro delicato profumo.
Ci sono situazioni sterili che non portano verso alcun luogo del cuore.
Quante di queste, spesso, prendono il sopravvento !!
Sono convinta che gli abbracci abbiano un plusvalore, rispetto ad un semplice saluto.
Oggi ne ho avuto conferma quando ho stretto le mie braccia su Luciana, nel giorno dell'addio al suo Reginaldo.
E' l'unico modo per cui riesco ad esprimere ciò che le parole non dicono.
Non a caso, io non abbraccio tutti. Anzi.
Da qualche settimana è in commercio un nuovo modello di cellulare che ha una particolare applicazione, nel sito dice così : "Tramite il rivoluzionario (-nome dell'applicazione-) non c'è modo più veloce per condividere i tuoi file: semplicemente affiancandolo a un altro - nome del telefonino- potrai scambiare i tuoi contenuti senza connessione WiFi o segnale di rete."
E' esattamente ciò che accade durante un abbraccio : i cuori si avvicinano, uno di fronte all'altro, il loro calore e il battito si fondono ed è come se ci si affidasse l'uno all'altro, per pochissimi secondi, uno nell'altro, senza alcuno scopo oltre il recare consolazione, compassione, comprensione.

Credo che credere, in questo mondo, in questo momento, vada oltre tutti i fardelli che ci portiamo dietro da secoli.
Sia, piuttosto, un continuo tentativo di essere coerenti, affinchè Gesù, il Signore, ci renda un po come Lui. 
 "Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore". (dalla Liturgia di oggi, Vangelo di Matteo).

Sia un perpetuo provare a dare compassione, lenire i dolori dell'altro, aiutare a superare tutte quelle paure che si annidano insidiosamente nell'anima, farsi compagni di viaggio.

1 commento:

Danila ha detto...

In molte circostanze le parole non servono...sono un di più....un abbraccio invece è sempre e comunque la cosa più vera e sincera, proprio perchè ti mette in contatto diretto, senza barriere. Gesù ci ha dato il suo corpo perchè noi ce ne potessimo nutrire e fortificare, quindi noi possiamo utilizzare il nostro corpo per farci sentire uniti in questa vita!
Un abbraccio virtuale e buona domenica!