venerdì 21 settembre 2012

Non è la stessa cosa, qui o lì ...

“Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori".
 
Questa frase del Vangelo di oggi - San Matteo - mi ha fatto un certo effetto.
Credo sia in essa racchiuso tutto il sunto di un modo di vivire, che a tentoni cerco di seguire, ma che porta davvero grande gioia; così grande da essere, il più delle volte, una gioia incomprensibile ai più, inspiegabile.
Con Gesù, tu puoi sempre ricominciare da zero.
Ti da sempre un'altra possibilità, puoi provare ad essere una persona migliore, volti pagina sul serio, senza rammarico, perchè Lui Sa che tu puoi cambiare. Sei tu a non saperlo. O, talvolta, a non concedertelo, rinchiuso in una girandola che sa di meschino, tra pigrizia e scoraggiamento.
 
Ieri un'amica a tarda sera mi inviava un sms.
Per quanto ci provi ad essere pseudoonnipresente, se il telefonino non è acceso, ahimè, non riceve.
 
(Mi sovviene questa considerazione : meno male che quello di Dio, che non è un cellulare ma un Cuore, lo è sempre !!! ) 
 
Avvertenza : scriverò una banalità ed è questa : "Non è facile andare d'accordo". Anche in certi ambienti e forse ancora di più in questi, dove brucia con maggior ardore l'incoerenza.
 
Ma, come le scrivevo di risposta, stamattina, non sempre si riescono a cogliere i frutti del nostro "arare"; questo è il tempo che ci è dato di vivere ed ogni evento, per tutti noi, dovrebbe essere accolto come "grazia".
 
E' per me un'immagine ricorrente il ripensare  a quanto tempo, decine di anni, impiegò Mosè a portare il popolo ebreo alla terra promessa, per poi guardarla da sopra un monte e non entrarvici mai.
 
Un'altra cara amica, postava sempre stamattina ( sarà per via del primo giorno d'autunno???) questa frase : "Chi semina raccoglie,ma per seminare bene ti devi comunque rompere la schiena......".
 
E se provassimo a prospettiva?
Ovvero, proviamo a pensare per un secondo all'atto concreto di seminare: certo, la preparazione della terra affinchè accolga il seme, la realizzazione del solco dove farlo cadere, tutto richiede molto tempo e, fisicamente, l'assunzione di una posizione del nostro corpo più ragionevolmente ravvicinata alla terra stessa possibile, altrimenti invece di cadere ove io voglio, il seme cadrà un po' più in là, e non è la stessa cosa, qui o lì.
Quella posizione, vicina alla terra, ti permette anche di sentirne il profumo; non riuscirai a restare "pulita", perchè inevitabilmente le tue mani, i polsi, i gomiti, la fronte, verranno "sporcati" ....
Tu hai fatto del tuo meglio. Ci hai messo tutto perchè il semino germogli. Tutto il resto si svolgerà in silenzio, dentro la terra.  Ora tocca è il turno di qualcos'altro. E di Qualcun altro.
 
La saggezza di Madre Natura, vero?   ;-)  !!!
 
Forza ragazze !!! E' il primo giorno d'autunnoooo !!!  ^_^ !!!