domenica 4 novembre 2012

pensiero veloce


A cosa sto pensando? Alle etichette. Quelle che appicico fuori dai contenitori, quelle che applico con scritto un prezzo,quelle che leggo sulle confezioni, quelle che delimitano la descrizione di cose e di persone, autoapposte o da me incollate,che corrispondono o meno a quel che dentro vi si trova...

4 commenti:

Danila ha detto...

Molte volte son gli altri a volerle applicare a noi, ma molte volte siamo noi stessi a farlo, forse per nasconderci, forse per darci un "nome"....forse ...per tante cose diverse!

millydilorenzo.blogspot.it ha detto...

Proprio così, Danila, i motivi sono davvero tanti. L'importante è provare a cambiare in meglio, nonostante tutto.
E sto parlando in prima persona.
Non si può volere dagli altri ciò che non si esige da se stessi, troppo semplice. Come,probabilmente, credo sia deleterio voler dispensare consigli se lo stesso soggetto dispensatore non li segue. E' in gioco la propria credibilità. ^_^ !!! ciao Danila, buon lunedì ( che ze sempre un shock!!!)

Nou ha detto...

Ci sono contenitori in cui restano sempre incollate per quanto si gratti via anche con la paglietta insaponata o con quella per le croste... ne ho una che mi sono appiccicata o che mi sono ritrovata incollata senza saperlo e mi sembra che non ci sia possibilità di toglierla definitivamente... c'è scritto "senso di inadeguatezza"

Nou

millydilorenzo.blogspot.it ha detto...

"Inadeguatezza"...
Cerco la radice di questo termine, il suo ethimos (dal dizionario: "Forma attestata o ricostruita dalla quale una parola si ritiene derivata")e trovo "adeguare"/"adequare" ...
Subito mi si apre un universo parallelo su quell'"(ad)equare" che rimanda a "pareggiare" o "paragonare" quasi"rendere uguale a...". Così mi accorgo,sottovoce, mentre ti scrivo,dove sta,spesso,il mio errore: chi può dare un'etichetta a una cosa? chi la conosce/ne conosce il contenuto. Conoscere nel senso pieno del termine.
Già è arduo conoscere un oggetto,non posso ambire a conoscere una persona (unione sostanziale corpo/spirito).
E quando mi sento inadeguata? quando sono dentro ad una situazione o ad una relazione che fatico a comprendere... perchè se fosse più simile a me la comprenderei... o se io fossi più simile... se io fossi...
devo, ogni giorno, reimparare che io non sono un insieme di "se io fossi" ma,forse,sono il mio punto di partenza. Non è molto, ma è tutto ciò che ho. Imparando ad accettarmi,piano piano provo anche a migliorare. Che fatica! ma che soddisfazione!
A volte questo senso di inadeguatezza, parlo per me, diventa un ottimo alibi per lasciare che le cose restino come sono,o tuttalpiù peggiorino, tanto mai potrò esserne all'altezza...
A denti stretti,invece,cerco giorno dopo giorno,di minuto in minuto, di ricominciare perdonandomi le mancanze per non ricadere in queste. E' una grande tentazione gettare la paglietta e lasciare alla colla appicicosa il gusto del trionfo sui miei difetti! quante volte ci casco! ma c'è un buon vecchio rimedio "della nonna": la trielina!!! Qual'è la mia, non lo so bene, ognuno ha la propria, o la dovrebbe cercare, non si può prestare...
Ciao Nou, se io e te ci poniamo il problema, stiamo Vivendo sul serio. E' già un buon punto di partenza, non trovi?
Grazie di essere passata di qui. ^_^ ! un sorriso! buon pomeriggio !