sabato 8 giugno 2013

Relazioni osmotiche e caos mentale. Oltre.

Mentre scrivo, sento i bimbi dei vicini di casa sotto di me che cantano, chiamano papiiiii, fanno rumore, danno da fare a quel pover'uomo del padre che, a casa da solo con loro, cerca di godersi l'esser genitore di due bimbi piccoli, poco distanti in età l'uno dall' altro.
 
E mentre occhieggio curiosando tra un blog e un altro, tra un post di facebook e un twitt, tento di sgattaiolare via veloce, visto che tra pochissimo parto verso la stazione dei treni, a prendere Sara che rientra da un'altra settimana a Mestre.
 
Leggo un po' di cose oggi,  ma, fattosalvo un unico post, tutto il resto, compreso questo mio sfogo, rimane un blablabla. E allora, per ora, dico basta alle parole che si susseguono con un intercalare di che bello, cuori, stelle,zen, poesia, e relazioni reali prive di osmosi reale.
Basta col vendersi agli altri in un modo per poi essere l'esatto opposto, o, addirittura, peggior ipotesi, nemmeno quello.
Basta.
Mi son rotta di tutto il blaterare che, nello scrivere e nel leggere  ha un suo senso di piacevole racconto  ma, che,  nella vita quella vera, quella di tutti i giorni, è apatia totale verso il prossimo e mancanza di Amore, quello stesso di cui magari si era proprio scritto pochi attimi prima. 
Io, del mio blog, è vero, ci faccio un po' quello che voglio, e  così ognuno di noi. Ma nel mio concetto, nella mia caotica testolina, lo scrivere è di più.
Di più...
Di più di tutto questo rumoreggiare di belle frasi che leggo, di più... oltre... almeno per me, non può non essere una delle tante, tantissime manifestazioni della mia anima. E quando trovo non coerenza negli altri, lì son mazzi tanti.
Quindi, per ora, comincia un discernimento.
Hasta la pròxima.
 
 

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