mercoledì 17 luglio 2013

Scrivere, per molti versi è come celebrare una liturgia; alcune volte molto seria, altre un po' bislacca, altre ancora molto triste.
Son tornata da fare la spesa. Oltre alle borse - pesantissime - ho qualche altro peso dentro al cuore che macina, sgranocchiando, le sottili pareti che dividono l'anima dal quel che deve fuori stare.
Non so se troverà libero corso, questo fiume di pensieri... non so se troverò le parole adatte, al momento la miglior parola  è il silenzio, il miglior rifugio.
Al mio ritorno però, lei, questa stupenda poesia, è giunta a me.
Troppo bella per non condividerla. ;-)
Grazie alla cara  Maria, del blog http://mariadilorenzo.wordpress.com/ che me l'ha fatta conoscere.



Ogni mattina,
dopo il segno della croce,
scriverti
è come recitare una preghiera.
Non si può far di peggio,
ma io so fare di meglio.
Ora che non ti vedo,
di buon mattino,
mentre tutti dormono,
prendo la penna, come un ladro prenderebbe
la chiave di un forziere,
e con la penna
rubo la vita che non mi appartiene
e scavo un camminamento
per raggiungere te che, contro ogni legge,
considero mia.
Salvatore Fiume

5 commenti:

Anonimo ha detto...

abcdefghijklmnopqrstuvxwyz

Anonimo ha detto...

... .--. .. .-. .. - --- ... ---

carmen ha detto...

Ciao Milly...bellissima...rubo :)
Carmela

millydilorenzo.blogspot.it ha detto...

Vero ? ^_^ !! Ciao Carmela !

millydilorenzo.blogspot.it ha detto...

^_^ si, molto. ^_^