sabato 11 gennaio 2014

Luce/pila,Mappa in mano, Zaino in spalla.

In questi giorni vissuti e da vivere, pre e post natalizi, predomina la Luce.
Gli addobbi, le luminarie, stelle e stelline... anche nella  Scrittura quotidiana si nomina la Luce quasi di continuo.
E' vero, nel buio, anche una piccola fiammella di candela, risplende.
E' vero anche, però che,da tante luci, si corre il rischio di rimanere "abbagliati" e non essere più in grado di "guardare". Tutto è talmente illuminato, ovunque ti giri, che, cos'altro c'è da "ri-conoscere"?
Questo pensiero mi accompagna da un po'.

Il bello, forse, deve ancora venire... o no?
Sto provando ad abituarmi al silenzio.
Specialmente quando una situazione, un evento, generano in me turbamento.
Può trattarsi di un turbamento "positivo" (una bella notizia, una gioia, una sorpresa, un dono inaspettato od immeritato) oppure "negativo"(una delusione, un tradimento, una brutta notizia).
Ho notato che il provare a non reagire, non usare automatismi, ne' risposte immediate, mi è molto significativo.
Penso ad esempio a quando, questa settimana, ho incrociato lo sguardo di una persona che mi ha "regalato" il suo sorriso, così, gratis, senza nemmeno che ci conoscessimo.
Penso allo sguardo di G., mentre mi racconta della gravissima situazione di salute di L.:. il mio silenzio, il mio gettarmi dentro ai suoi occhi perché non ci sono parole di conforto.
Il Vangelo di Domani, chissà perché, mi fa pensare a quando, nelle nostre vite, qualcuno per la primissima volta, si è compiaciuto di me, di ognuno di noi.
Ipotizzo, perché non posso avere conferma... ma, paragonando alla  mia stessa esperienza di vita con i  miei figli, che, la prima volta che qualcuno si sarà compiaciuto di me, forse risalga al giorno della mia nascita.
Sono stata "data alla luce" (accidenti! ancora luce...!) quarta, dopo tre maschi.
"Uscita dalle acque" e messa tra le braccia di mia madre -mi auguro, dopo avermi pulita dallo strato di "camicia" - (forse ne ho già scritto in merito... quindi, no comment...) - che, voglio sperare, fosse davvero contenta.

E, che qualcuno si compiaccia di noi, non può che farci piacere. O no?
Sentirci amati, coccolati, desiderati. Sentire che quando non ci siamo, manchiamo a qualcuno, qualcuno ha nostalgia di noi...

Cos'altro dice di me, questa Scrittura?.
Mi ricorda quando, qualche anno fa, passavo dei giorni di vacanza ad andare "a rifugi", nelle mie amate Dolomiti.
Ricordo che questa esperienza era meravigliosa: immersi nella natura senza grosse pretese, l'occorrente per "la vita" di una decina di giorni, tutto in uno zaino, un po' come una "lumachina" che porta su dorso ciò che, di essenziale, serve.
Ma ero pure obbligata, per almeno una settimana, a lavarmi a pezzi.
Ricordo la gioia ed il piacere di restare sotto la doccia calda, il profumo che pareva diverso, più buono, seppure uguale e sempre lo stesso da anni ormai, che aveva la pelle insaponata; il godere, all'uscita della doccia, di quel piacevole rilassamento, calmo, di quiete. Come se il lavare il corpo intero, fosse un rito di re-start, re-inizio, ri-nascita.
Come i piatti sporchi, la cui ceramica, una volta pulita, torna allo splendore, come nuova.

Sarà questo?
Sarà che ogni inizio implica partire "nuovi" dentro e fuori, partire "di nuovo"?
E' solo grazie al passaggio nel Giordano, che Gesù potrà ricominciare una Vita, nuova, la sua Vita pubblica, quegli eterni tre anni che,quasi duemila anni fa, cambieranno per sempre le sorti dell'uomo.
Anche di te, che non credi. Perchè Lui, invece, crede in te.
Mi insegna che ci sono vari "passaggi nel Giordano"...Che quando si intraprende un viaggio, non metti nello zaino panni sporchi, ma puliti; non parti sporco e  senza allenamento: sarà quello che ti sorreggerà quando la mente avrà voglia di mollare...e quanto spesso succederà durante il cammino!
Ti sorreggerà anche il ricordo piacevole dell'entusiasmo della partenza, con mille progetti, mappa in mano, zaino in spalla.

Noi battezzati in Cristo, siamo in questo cammino. Usiamo la Luce del Cristo, la Mappa della Sua Vita,morte e risurrezione, mettendo nello zaino la nostra semplice e umile vita, vissuta seguendo Quel Sentiero. 
Signore, 
sono qui, lo sai, nel bagaglio mille pensieri che, spesso, deviano i miei piedi dal tracciato principale.
Dammi lo Spirito, o Dio, la Forza necessaria per non perdermi, inseguendo mille altre luci, che invece di chiarire, oscurano la Tua Luce.
Amen.
















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