domenica 26 gennaio 2014

Problemi con Domande e Risposte? Anch'io ;-) ! Suonerie et al.

"(...)  perché non venga resa vana la croce di Cristo."

Destesto, ma mi piace - isteria  pura - il fatto che, almeno per quel che mi riguarda,nella mia vita, le risposte che ho dato ad alcune domande siano state, siano e saranno, giuste o sbagliate, non solo determinanti della mia identità ma anche della qualità della persona che sono.
Come diretta conseguenza sta quella coerenza o meno riguardo ai miei "modelli", "stili di vita", modo di intendere l'esistenza, o come cavolo vorresti chiamare tu, tutte le tue convinzioni.
Uno ti incontra, per esempio, per strada e ti chiede un'indicazione stradale e tu, o ti intimorisci ed allunghi il passo, sperando che  trovi qualcun altro, o ti fermi, cerchi lo sguardo di chi ti sta interpellando, e fai de tuo meglio per spiegare la strada... è un esempio banalissimo ma calzante - quasi alla perfezione - a qualsiasi altra situazione di risposta.
Questa scenetta, però, pone altre domande.
Ad esempio: uno non va mica in giro per il mondo a parlare ad alta voce con se' stesso, delle vie della propria città, o no? Dev'esserci "qualcuno" che ti ferma per strada. E ti chiede qualcosa.

O_o !

(momento di silenzio... urlante).

E tu rispondi.
Come rispondi?
Si chiama "Principio dell'Impossibile Neutralità", ovvero: qualsiasi sia la tua risposta, è una scelta che influisce la conseguenza.  Due le possibilità:
1. Allunghi il passo per allontanarti: quel "povero" dovrà cercare e trovare qualcun altro.
    E se non lo trova?
   Affari suoi, no? ... cosa te ne può importare, se te ne sei appena andata?
   E se trova uno che non è di questa città ?
   E se trova uno che ne approfitta della sua necessità, lo porta in un vicoletto e lo deruba?
2. Ti fermi. Rischi ? certo. In questo momento c'è d'aver paura a fermarsi con sconosciuti
    (mentre  mi rileggo mi correggo e penso che c'è d'aver paura a "fermarsi", punto ) .
     Ma, siccome pensi che anche tu, a volte, ti perdi e desidereresti qualcuno/qualcosa da cui trarre   un'indicazione, be' ... ti avvicini, tendi l'orecchio e gli occhi. E, se puoi, se sai, indichi la strada.
 
Allora vedo che, nella mia vita quotidiana, le risposte agli atteggiamenti, a domande, a volte a provocazioni, implicano quale sia la Relazione che ho con l'altro, ma anche con l'Altro.
 
I miei comportamenti, rendono vana o gloriosa quella Croce. Si, quella di cui sopra, di cui, oggi, s. Paolo ci racconta nella seconda lettura.
 
Cosa dire, poi, del rispondere ad una chiamata...
 
Perché quando il Signore passa, non passa e basta. Anche quando potrebbe tranquillamente farlo, visto che è Dio stesso.
Ma no, è "cocciuto"; crede in me, in te, in noi tutti. E prova a chiamare, senza imporre.
Avrebbe potuto tranquillamente, anzi, forse, volentieri farne a meno di chiamare qualcun altro.
Non poteva arrangiarsi, visto che è Onnipotente?
No, non poteva.
Se fosse passato per Cafarnao, così, come qualsiasi altro turista?
Guardo questo, quello, assaggio il cibo, saluto chi incrocio, riempio gli occhi di colori, godo del lago, chissà che caldo che sarà stato... Stop. Finita lì. Ah si? No.
Ha rotto il silenzio, ha rotto le scatole e la comoda quotidianità di alcune persone che stavano lavorando. HA CHIESTO.
 
Per quanta luce ci sia, la più folgorante, se non hai occhi, non vedi.
Per quanta musica adorabile si estenda, se non hai orecchie, non senti.
Per quanto amore ti venga donato, se non hai un cuore pronto ad accoglierlo, non ami.
 
Ecco perché questa riflessione su Domande e Risposte.
Lui avrebbe potuto anche passare solo di lì.
Invece, ha rivolto la Parola ad altre persone. Ha avuto bisogno di farlo, di risposte.
Loro avrebbero potuto mandarlo a quel paese o non rispondere. Invece hanno risposto.
Già da lì non hanno "reso vana la Croce", che ancora doveva venire...
 
Ecco perché devo imparare a porre le domande. A Chiedere. A uscire allo scoperto, qui, ora, nel mio mondo.
E' importante anche che io impari a tentare di dare un accenno di risposta, a chi a me chiede.
Altrimenti nulla ha più senso, nella mia cristianità.
 
Cambiamo le suonerie, per queste chiamate! Cambiamo musica !
 
Insieme, a cominciare da me.
 
Buona domenica della "chiamata".






VANGELO (Mt 4,12-23)
Venne a Cafàrnao perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa.




+ Dal Vangelo secondo Matteo

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.






 

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