martedì 6 maggio 2014

Ragionamenti in gabbia. Gabbiamenti in ragione...

Lo so, piccolo blog, ti sto trascurando.
E' che, ultimamente, nulla mi appaga, a te posso dirlo.
E allora, via con la ricerca di cose nuove, diverse, che diano nuovo respiro.
Ma non serve a niente.
Nulla basta, quando la terra è arida, quando il sole arriva ma non lo senti, quando la pioggia ti tocca senza bagnarti.
Poi passa.
Tutto.
Ma è quel "poi" che preoccupa.  0_0
 
Alla mattina presto, complice il sonnolento ritmo che obbliga ad andare piano - e per fortuna,aggiungerei- mi diletto a guardicchiare le notizie dai social e, oggi, sono rimasta incantata da queste parole :
 
"Avessimo il coraggio di capire i primitivi che siamo, potremmo cambiare veramente, ma il più delle volte siamo ripuliti solo esteriormente, ci rifiutiamo di capire il legame tra l'animale nascosto in noi e l'uomo evoluto. A dispetto delle posture che abbiamo appreso e sperimentato e che ci fanno sentire adulti, la nostra prima infanzia reclamerà sempre il suo primato e guiderà le nostre scelte più mature senza prendersi la briga di avvertirci."
 
E' l'ultima parte di un ragionamento che stamattina, dalla sua pagina fcbk, Natalino Balasso, scriveva. Quando fa il serio, mi piace. Anche quando fa ridere, ma quando serieggia, di più. Mi provoca una reazione che pochi, raramente, riescono a impormi : mi fa pensare.
Mica sto confessandoti che non penso, sai. E' che, un conto è pensare, e, di ragionamenti in gabbia, ne ho una lista lunghissima, un conto invece è ri-pensare e riflettere. Lui riesce in me questo, spesso.
 
Quali sono ?
- Il significato intrinseco di Amore.
- I suoi connotati e conseguenze
- Il significato intrinseco di Amicizia
- Della Vita stessa
- il tempo che scorre
- La mente che si appanna
- La gola che stringe
- Cosa fa battere davvero il cuore
- Come sarà sentire il vero dialogo dei passerotti
- Mille miliardi di luoghi comuni. Che, forse, tanto comuni non sono.
- Quantonoiosoèleggeredellesfighealtrui. Comprese le mie.
 
Poi, sempre stamattina, riflettevo sul "Vero Colore", complice una foto che un amico postava su Instagram, dai contrasti accesi tra verde e rosso. Tra conosciuto e sconosciuto. Tra Coraggio e Fatica.
 
E mi è venuta in mente questa canzone che, per anni, mi ha tenuto compagnia.
E' del 1986, ed io ho pianto tanto, quei miei quindici anni, quella mia riempitissima adolescenza che, prepotentemente, spesso, apre le sbarre e sbuca fuori dalla gabbia in cui si rintana, ma solo con la testa, il resto del corpo rimane dentro, e questo è più che sufficiente.

https://www.youtube.com/watch?v=CTPzgoFFTjg







 

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