sabato 10 maggio 2014

Rebus con soluzione, ma senza finale.

Mentre scrivo, il mio whatsapp fa vibrare il telefono: ogni cavolo di  volta che c'è un Sanvalentino o la giornatamondialedellamicizia o la giornatacontroilnonnovigile, pasqua, natale, e metteteci ogni ricorrenza che volete, è sempre la stessa storia...
Non sopporto questi messaggini che fanno il giro dell'Italia e si diffondono come catene di santantonio che se non condividi "vuoichemuoro?" ..... in particolare in questa circostanza.
 
Mah...
 
Non so se amassi il teatro o l'arte. Di certo dovevi amare la musica, per voler caparbiamente ascoltarmi mentre strimpellavo quelle prime due note alla tastierina Bontempi, che BabboNatale del 77', mi aveva portato in dono, assieme al sassofono di Mauri.
 
Non so se il suono della tua voce fosse tanto simile alla mia quanto quella di mia figlia - spesso ci scambiano al telefono.
 
Non so se  ti piacesse fare i dolci, vagamente ricordo qualche impasto di sfoglia per le tagliatelle.
 
Ti piaceva vestirti alla moda, questo si, e uscire di casa sempre "a posto", pettinata e truccata, cosa che io, invece, detesto.
 
Ieri sono passata a salutarti, sai? ...Certo che lo sai, ma tanto tu non sei li.
Avevo una fifa enorme: appena varcato il cancello ho realizzato quanto enorme sia quel posto ed io li, da sola. Ma sentivo che il desiderio di "avvicinarmi" era troppo grande, così ho percorso i vialetti laterali, fino alla rampa di scale verso il corridoio, buio.
Quella sensazione che si prova quando si passa dalla folgorante illuminazione del sole esterno, a locali in penombra.
Eppure, come sempre, anche questa volta, riesco a trovarti subito; come se uno grosso magnete mi guidasse verso di te. Io, l'ambasciatrice di noi quattro !
Arrivata, come al solito, mi sono sentita troppo bassa, troppo piccola, troppo troppo.
Ho accennato un sorriso mentre, contenta, sentivo in me piena soddisfazione per averci messo così poco ad individuarti e, mentre sorridevo, pronunciavo "Ciao mami" tuttavia, allo stesso tempo, smettevo di sorridere, e si stringeva la gola.
 
Sono corsa via.
Maledicendo quel luogo, che odio come nessun altro luogo, maledicendo il tempo, lo spazio e tutto il resto. Compreso Te, mio Maestro.
 
Ieri sera, ripensandoci, ho scoperto che i nostri nomi sono un anagramma e ti chiamano, in un rebus con soluzione ma ...senza finale, come noi.

M- auri
A-ngi
M- assimo
M-illy.




.... Ciao mami.

Avanzi tutti i lavoretti dell'asilo, le poesie delle elementari e tutto il resto che non ti ho dato.
Perché son madre da un bel  po' e domani sarà il mio giorno ma ho smesso troppo presto di essere  figlia. Tua figlia.


 

Nessun commento: