domenica 19 ottobre 2014

Oggi, mi è piaciuta moltissimo questa frase :
Operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza....
Come mai ? Perchè mi interpella. Più avanti ti racconto il perchè.


Una persona che incontro ogni giorno per motivi di lavoro, gli ultimi due/tre anni, ha vissuto un lutto dopo l'altro.
Dopo che le è morto il marito, adoratissimo, nel giro di pochi mesi per un male incurabile dei peggiori - alle ossa- lasciando sole lei e le sue due figlie poco più che maggiorenni, un anno dopo, lo stesso giorno, perde il papà, che abitava assieme all'ultima sorella, di cui si prendeva cura  giacchè affetta, questa,  da un cromosoma in meno o in più, poco importa. Era entrato con le proprie gambe in ospedale per un controllo e deceduto, pochi giorni dopo, per setticemia.
Mi racconta delle peripezie burocratiche che deve affrontare nel nostro paese dei paradossi, per poter diventare "tutori" di questa sorella, e quelle quotidiane per poter dare, sempre a questa sorella, la maggior stabilità possibile, una sorta di "normale prosecuzione" della vita senza papà.
Era in ufficio con me e con il mio collega, il quale mi faceva notare come, avendo effettuato una "donazione" all'associazione "GesùinTeSpero" (nome da me storpiato per evidenti motivi) questa non ci avesse ancora rilasciato la ricevuta.
E lei dice:"Chissà chi è così "bravo" da pronunciare questa affermazione!".
Per me, un invito a non tacere (ma perchè? non lo so....) e, timidamente,  dico:"be' io un po' ci provo".
Lei mi guarda, in silenzio, le lacrime le salgono agli occhi e, per seconda volta - ne avevamo già parlato in altra occasione- mi dice : "Io non ce la faccio..." . 

-Lo so- le rispondo- Ma questo non mi rende più brava di te, per nulla.

Forse C.non si aspettava di ascoltare le mie parole. Ma io dovevo continuare, glielo dovevo.

-Tu dici di non credere più. Eppure cosa fai di "male"? A me pare che in tutto quanto mi racconti è solo e soltanto "bene". Ti prendi cura di tutto, di tutti, con dedizione. Non "fai del male a nessuno". Io conosco molte delle persone che dicono di credere, magari vanno tutte le domeniche a messa, sembrano devotissime eppure, appena uscite da quel contesto, o nel loro lavoro, o col vicino di casa, con il ragazzo straniero che incrociano, con l'auto che si mangia una precedenza, sono indescrivibilmente perfide. Chi è quello che crede?
Io credo che molte delle prassi, regole, perfezionismi siano un di più. Perlopiù fissato da uomini, più che da Dio. A Lui interessa che tu sia Felice. E che essendo Felice, tu possa rendere anche gli altri Felici come te. Amati come te. Questo è il Suo maggior deisderio.
Non mi sento più brava di te, spesso credo di non arrivarti nemmeno ai piedi (ripesando alla sua personale vicenda di sofferenza).  
E mentre lo dicevo, mi sembrava di star percorrendo tutti i 42 km di una maratona.

In ufficio c'erano altre due persone, con noi. In silenzio.

-Si, è vero - mi risponde C.- Anch'io ne conosco molte di queste persone che dici... Grazie.

- Arriverà il momento - e la guardavo sorridendo- non c'è fretta. Arriverà il tuo momento. Vostro, tra te e Lui.
Sorridevo ma, in cuor mio, pensavo a prendere quasi per il bavero il mio Signore e pregavo che questo tempo di consolazione arrivi presto.

-Si.-disse C.  e uscì.




La fede, cos'è se non provare a essere in un modo piuttosto che in un altro, per il bene mio e degli altri? (operosità)

Dare amore non è facilissimo, anche il provare compassione è a dir poco impegnativo, anche fisicamente (fatica nella carità)

Eppure, penso che la convizione che ci sia un Bene, nonostante tutto e tutti, rende la speranza una "quasi-certezza" da trasmettere vivendo. (fermezza nella speranza)





Più che una volta all'anno (in cui ricorre il Vangelo di questa domenica)  spesso quotidianamente, io quella domanda me la pongo:
"devo fare così o nell'altro modo?"
"devo essere così o nell'altro modo?"



In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Così credo che oggi, al mio cuore, questa Buona Notizia, mi riveli che sono fatta come la moneta.
Eh si.
E' una buona notizia ? Credo di si. Perchè mi rivela due cose di me :

-Che sono io a decidere quale delle due facce "fare" .
-Che sono io a decidere quale delle due facce "essere"
E che, in base alla scelta, do priorità a una  o all'altra.

Amore o superficialità nei rapporti?

E nel mio vissuto, nel mio pratico quotidiano, Dio o Denaro?

Ecco.... solo per dire....

Buona settimana !




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