martedì 26 maggio 2015

Primi ed ultimi. Problema di Logica. Tutto cambia.

Ribaltare la logica.
Essere autentici senza bisogno di dimostrare alcunchè.
Essere se stessi, provando a migliorare ogni giorno senza la pretesa di raggiungere la perfezione.
Ma...
Quale logica=?
Quale autenticità =?
Quale miglioramento =?

"I primi saranno gli ultimi e gli ultimi i primi" , che oggi leggo come Vangelo del giorno,  e che ho sempre letto come trampolino di speranza, oggi, invece, ha il sapore esattamente contrario.

Sto pensando ad una persona, in particolare, ed a come le nostre storie, qualche anno fa si incrociassero profondamente; alla vicinanza che sentivo, al desiderio di render una persona benvenuta, al far si che si senta accolta, in casa, tra "amici". Al mio affetto "gratis" ma quantomai incomprensibile proprio dovuto a tale caratteristica, la gratuità.
A come questo mio atteggiamento possa essere stato frainteso, senza che io riuscissi ad accorgermene e a come questo abbia compromesso irrimediabilmente il nostro rapporto.
A come, certe relazioni si ingarbuglino e si guastino involontariamente anche,  spesso, senza nemmeno darsi la possibilità di chiarire.
Ma temo che gli errori di omissione siano davvero- in qualche modo -pesanti, a volte fin troppo, perchè siamo complicati, e vogliamo per forza trovare un "perchè" ad ogni cosa.

Ci si chiede il Perchè lei/lui  si prenda così tanto a cuore quel che sono?
Perchè lei/lui  si prende così tanta cura di me?
E chissà quante volte queste domande ronzino nella mente, senza trovare espressione diretta, senza prendere il coraggio di porle direttamente, precludendo, così, anche la capacità di esprimersi e l'occasione di ascoltare.
E senza chieder risposta, tutto cambia, se la risposta te la dai da te.

Ecco, così,  che i primi diventano ultimi.
Spariscono.
Tenuti a debita distanza.
Chi erano i primi?  E gli ultimi ?

E nelle mie relazioni, nei miei rapporti, chi sono i  "primi"? E chi, gli ultimi?
In che momento alcune persone sono passate ad essere ultime ? Perchè?
Quanto spesso li confondiamo, li scambiamo,  taroccando le nostre priorità, le relazioni, gli affetti e mascherandoli di altro?

Chi sussurra difficilmente "rivendica". Ma il voler bene permane. Gratis.

Vorrei crescere anche in questo, Signore.
Vorrei imparare ad essere un po' di più capace di relazione senza pregiudizio.
Vorrei poter togliere da davanti ai miei occhi quelle lenti di presunzione, quelle che rendono opachi i sentimenti per paura di lasciarsi andare ad amicizie Vere.
Vorrei poter avere la costanza e la caparbietà per non scoraggiarmi quando non riesco a farmi comprendere.
Aiutami, Maestro a non fraintendere, a non pensare sempre che chi si avvicina a me vuole sempre ottenere qualcosa, qualcosa in più.










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