domenica 16 agosto 2015

Mi è sempre piaciuto camminare scalza.
Anche d'inverno, con dei calzini anti scivolo, ma attendo l'estate per,finalmente,accarezzare il freddo pavimento e il passaggio dell'aria tra le dita,sotto e sopra i miei piedi.
Pensieri sparsi qua e là mentre cerco di farmi sbollire un'arrabbiatura ...
Tutto quel che riguarda la superficie è immediatamente percettibile: calli, graffi,cicatrici. Ma ti preoccupi dell'interiorita ? Anche se richiede maggior fatica, superiore impegno, sacrificio? Già... lei non si vede, al primo sguardo.
Eppure,noi sensibili, speriamo sempre in un "ravvedimento", in quel piccolo miracolo di conversione per cui ci immaginiamo scene improbabili, dove, finalmente, ti renderesti conto di come sto nel stesso immediato momento in cui io,al solo sguardo,riesco a percepire il tuo malessere,la tua tristezza. In un bisbiglio, in un gesto. E tu, ogni volta che accade, te ne stupisci.
È in questo intimo entrare in contatto della mia anima con la tua che scorgo il bisogno di reciprocità e attendo. In  silenzio.

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