sabato 14 novembre 2015

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Viviamo in un tempo in cui, pur sapendo molto, pur avendo la possibilità di conoscere in tempo reale il tipo di The che un inglese sta sorseggiando in questo preciso momento seduto al tavolino di un qualsiasi teabar di Londra, abbiamo il morboso bisogno di vederlo mentre lo fa. Non basta più ricevere la notizia che, per ennesima volta, uno squalo ha smembrato il surfista australiano di turno: dobbiamo vederlo. Non basta più leggere di una rapina violenta: dobbiamo vederla, attraverso gli occhi delle telecamere di sicurezza. E più guardiamo e più aumenta il desiderio di guardare. Questa è la pornografia della Violenza, che autoalimentiamo anche noi, tutti i giorni, più volte al giorno. Ecco, io dico NO a tutto questo. No. Non guarderò i video della carneficina di Parigi. Allo stesso modo con cui non ho guardato sgozzare i prigionieri infedeli. Allo stesso modo in cui mi si rivolta lo stomaco al ripresentarsi ossessivo del faccione di quel biondo occhi azzurri col pizzetto che forse ha ucciso la povera Yara. Allo stesso modo in cui rigetto i plastici della casa di Cogne e relativi schizzi di sangue riprodotti fedelmente. È questo quello che voglio vedere ? No. È questo lo scopo per cui questi video vengono ripresi: per essere guardati. Ed entrare dagli occhi, dritto al cuore. Ho pianto, stanotte. Ho gridato a Dio tutta la mia vergogna per aver provocato in Lui vergogna per noi tutti. Mi sono sentita di urlargli la mia richiesta di perdono, perché la sua creatura prediletta Lo ha tradito. Ancora una volta. Ancora.

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