sabato 9 ottobre 2010



Questa canzone di Ligabue, esprime appieno il mio stato d'animo di oggi.



"A mia volta mi fido del mondo non ti dico le botte che prendo Non c'è modo di starsene fuori da ciò che lo rende tremendo e stupendo.
La canzone rimasta nel vento le sorprese che fa il firmamento ed i primi che mangiano tutto e gli ultimi pagano tutto quel conto
Per il cielo è un po' presto per l'inferno non c'è posto per qualcuno è solo buio pesto.
A mia volta ti apro la casa e ti trovi davanti un vampiro che a mia volta devo succhiare tutto l’amore che riesco a rubare per me
La linea sottile fra baciare e mangiare La linea sottile fra venire e partire c'è una linea sottile fra star fermi e subire
Cosa pensi di fare? da che parte vuoi stare?
A mia volta non smetto di andare anche se non si sa ancora dove
A mia volta invecchio alla svelta perché non rinuncio a una certa illusione una faccia che sembra destino ed un vecchio che torna bambino e traguardi che sono partenze e un tramonto che sembra mattino
Per il cielo è un po’ presto per l’inferno non c’è posto per qualcuno è solo l’antipasto
A mia volta mi lascio un po' stare e mi faccio un periodo di mare che a mia volta non è che mi cerco che poi non si sa cosa posso trovare da me
la linea sottile fra il tuo bene e il tuo male la linea sottile fra dormire e sognare c’è una linea sottile fra tacere e subire cosa pensi di fare? Da che parte vuoi stare?
Vuoi vedere che non era niente vuoi vedere che era già tutto lì vuoi vedere che è venuto il tempo e che è facile cosi
fra la voglia e il piacere fra la noia e il bicchiere c’è una linea sottile fra aspettare e scoppiare
Cosa pensi di fare? Da che parte vuoi stare?
la linea sottile fra baciare e mangiare la linea sottile fra venire e partire C'è una linea sottile fra star fermi e subire cosa pensi di fare? Da che parte vuoi stare? "
Non che ami particolarmente questo cantautore, ma appena ho sentito qualche settimana fa la canzone alla radio,mi ha colpito.

E' vero, ne parlavo anche oggi con Mauri, è sempre più un'audace impresa educare. Ed educando ci si educa. E oggigiorno è una sfida irrinunciabile quanto mai. Pur andando controcorrente.
Ci sono molte cose da "rimettere in ordine". in questa società, nelle nostre vite e lo penso ancor di più dopo i fatti di Sarah. E siccome sono convinta che la società sono io, siamo noi, tutti, e non è plausibile nascondersi dietro al fatto che "è cosa comune fare così", o ragioni più banali tipo "è normale". Cos'è normale? E' normale che una ragazzina di seconda media si atteggi da "femme fatale" - io le vedo tutti i giorni uscire dalla stessa scuola che frequenta mio figlio, dodicenne. E' normale frequentare ragazzi già "adulti", già "grandi"? E' normale non avere una "famiglia" come è sempre stato, con mamma e papà che si vogliono bene?
Mah... pensieri di un sabato pomeriggio, di una difficile settimana.

Nessun commento: