domenica 8 gennaio 2012


Prima di iniziare a scrivere, oggi, ho ripensato a cosa possa significare, per me, la parola "battesimo".
Essendo in uso da qualche secolo di battezzare i bimbi piccoli, non ho ricordo personale di quel momento, del mio momento, solo qualche foto in bianco e nero.  Di recente, di fatto, ho scritto ai frati per avere notizie del giorno, non potendo chiederla ai miei genitori. 
Pesco (pesco? ...)  allora dalla mia esperienza di mamma: finalmente potevo manifestare agli altri ciò in cui credevo e credo, una conferma e una affermazione pubblica che, su questo avrei costruito, assieme a Luca, una piccola comunità : la mia famiglia. E ciò che era stato buono e un bene per me, diventava, pubblicamente buono e bene per i prossimi più prossimi a me: i figli. 
Ci sono passaggi del rito del Battesimo in cui si risponde ad alcune domande - sul nome, sull'impegno di testimoniare la fede ai figli -:  è una conferma di quanto già promesso durante il rito del matrimonio. Tutto questo con l'ausilio di un microfono, o a voce alta, perchè altri, tutti i presenti,  possano sentire ed anche ne siano, a loro volta, testimoni  (nel bene e nel male....). 
Magari, in quel momento, non mi rendevo nemmeno conto della portata di tutta questa scansione, dell'importanza delle parole ma posso dire che, con il passare del tempo, sto comprendendo. E non a caso uso il gerundio, a ricordarmi che è un azione - non solo mentale ma anche, soprattutto, del cuore- che conduco tuttora. 
Se penso a con quanto orgoglio ho vissuto quei momenti : gli occhi puntati su di noi, i sorrisi che scaldavano la mia anima trepidante... comprendo... non tutto, ma ci provo. Provo a capire quel Padre che presenta a chi era lì, nel Giordano, in quel momento, Suo Figlio, con lo stesso orgoglio con cui Luca ed io abbiamo pronunciato il nome dei nostri figli. A voce alta. E, prima ancora, molto prima di quel momento, li abbiamo scritti nel nostro cuore di genitori. Un po' come Lui... con Gesù ... con ognuno di noi.

Ho guardato varie sequenze tratte dai film dedicati a Gesù: mi interessava il momento dell'incontro tra i due cugini e il "come", nell'espressione cinematografica, a discrezione del regista e degli attori, potesse rendersi "manifesto" quell' incontro di sguardi.
Mi ha colpito molto Zeffirelli: l'intensità degli sguardi tra i due attori è notevole, come lo è il tempo di inquadratura che si attarda e, nel silenzio della scena, i volti e gli occhi che fanno molto, molto, rumore pur non pronunciando alcuna parola.

D'improvviso, la vista  si è annebbiata...i miei occhi si sono riempiti di lacrime e, contemporaneamente, due lacrime sono scese lungo le mie guance, raggiungendo le labbra. In quell'istante ho pensato : acqua. 
Battezziamo i nostri più bei momenti e quelli peggiori, con le lacrime...

Buona domenica. Buon Battesimo del Signore, buona settimana e buona vita.

Oggi va così... domani... non saprei...      ^_^ 






P.S. il 22 agosto è il giorno del mio battesimo, ho appena scoperto chi è San Ippolito che da calendario ricorre in tale data :  22 agosto - A Porto Romano sant’Ippolito Vescovo, chiarissimo per la erudizione, il quale, sotto l’Imperatore Alessandro, per la splendida confessione della fede, gettato, con le mani ed i piedi legati, in una profonda fossa, piena di acqua, ricevette la palma del martirio.





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