domenica 8 febbraio 2015

Scrivo furtivamente,
in scorci di solitudine pressata dai minuti che scorrono, cosa che destesto.
Eppure altrimenti non potrei fare.

"(...)notti di affanno mi sono state assegnate.
Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”.
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba.
I miei giorni scorrono più veloci d’una spola,
svaniscono senza un filo di speranza.
Ricòrdati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene".
Così scriveva Giobbe.
Giobbe è un libro molto interessante che presi in mano molti anni fa, in un'epoca della mia vita in cui di fede nemmeno l'ombra. In compenso di ricerca di risposte, tanta. Ma propri tanta.
Il problema, o la fortuna, di quando cerchi risposte di senso, nella Vita, è che invece di trovarle, trovi miriadi di domande, tutte lì, messe in fila.

E sono esattamente quelle che fungono da "benzina" nel cuore.

Così sentire Giobbe stamattina, e restare ferma nell, intento di ascoltare  chi lo commentava  all'omelia, era molto molto meno efficace della lezione di pazienza che mi davano i due genitori seduti accanto a me, ed il loro meraviglioso bimbo.

Poi arrivi a casa, i tuoi figli litigano tra loro -spesso- e tu intervieni tentando di riportarli ad un decente confronto ma si finisce coll'arrabbiarsi tutti e tre.
-"Non vuoi dare una mano col pranzo? bene, io preparo per due! Guarda che resti davvero senza pranzo".
-"ok, non me ne frega niente".

E tu, però, prepari lo stesso. Anzi, aggiungi anche il posto a tavola che la sorella non aveva preparato per il fratello "antipatico". Ma di nascosto, così non brontola.
Poi, metti il risotto sui piatti e... vai in camera, a prender l'altro figlio.
"Dai, vieni"
"Hai preparato anche per me?". Vede un cenno affermativo del capo su e giu, "avevi detto che non preparavi anche per me".
"si. E' vero. L'avevo detto. Ma io sono la mamma. E posso anche perdonarti..."

LE avevo davvero pronunciate io quelle parole....?

O era Qualcuno che le pronunciava ... a me ?

Questa è la Tua pedagogia. Spesso me la spieghi proprio cosi, con la Vita, quella di tutti i giorni.
Quella che ti obbliga a stare dove non vorresti, talvolta senza alternative.
Quanto avrei voluto, questa settimana, dire a tutti i filofilosofi, pseudozen, che postano le frasette di Osho o di altri, hai presente quelle frasi tipo "se non sei felice dove sei, cambia. Se non cambi posto, sei felice dove sei, tutto dipende da te", oppure "sei tu che scegli".... e via discorrendo.
Quanto avrei voluto mandarli a .... si, a quel paese.

Quale? quello che preferiscono purchè lontani da me. Che invece credo che non sempre tu abbia alternative. E che la migliore alternativa quando non ne hai ,  sia provare ad andare avanti.

Coraggio, di cuore !!!

E un bacio.

Anche se mi detesti.




 

Nessun commento: