sabato 5 aprile 2025

Chi conosce bene le.Scritture, spiega che la prassi seguita da due fidanzati nella legge ebraica di duemila anni fa prevedeva una sposa quasi bambina, dodice/tredici anni e uno sposo più o meno diciottenne ed era sancita due tappe: prima delle nozze vere e proprie avveniva lo sposalizio, che durava un anno e, durante il quale, i fidanzati non conviviamo; l'anno dopo, arrivavano le nozze. 
Se uno dei due tradiva durante l anno di sposalizio, si prevedeva la lapidazione, che, sempre al dire degli esperti, consisteva nello scavare una buca profonda circa le altezze di due uomini (oltre 3 metri?) In cui il primo testimone doveva gettare la vittima. Se questa moriva sul colpo, bene, altrimenti il secondo testimone, carico di una pietra pesa de circa 30kg , doveva lanciarla sulla persona. Se moriva, bene. Altrimenti iniziavano tutti a gettare sassi, fino alla sua morte.
Sul tempismo di come si sia riusciti a beccare in flagranza giusto giusto per l occasione, una ragazzina (magari pure inconsapevole o costretta) e il ragazzo (che però non entra mai in scena chissà perché) non potremo mai comprenderlo. 
In ogni caso, la ragazzina era già stata condannata a morte, già morta per la sua famiglia e per la dura legge mosaica. 
La conducono davanti al nuovo profeta che parla solo di misericordia e di perdono, di nuovi cieli e nuove terre, di cuori convertiti e da convertire, non è un giudice spietato.
Qualsiasi sia la sua opinione "che ne dici?" , sbaglierebbe: dice non lapidatela ed infrange la legge; dice lapidatela e infrange il cuore delle tante persone che hanno appena trovato in lui un po' di sollievo da prescrizioni, condanne, peccati... 
Ha bisogno di staccare dalla scena. 
Si accovaccia. 
Scrive. 
Tira giù le persiane. Quando fuori e notte, non serve tenerle aperte. Anzi, è pericoloso. 

Ecco.

Non è necessario rispondere immediatamente.
Non è necessario trovare subito la soluzione ad ogni problema.
Alcuni momenti richiedono una pausa. 
Ricalibrare.
Così difficile...

Non ci dice che fine abbia fatto la ragazzina.
Sara tornata dalla sua famiglia? 
E la sua famiglia l avrà perdonata?
Non sappiamo.
Sappiamo solo che le è stata concessa di nuovo la Vita.
Come una nuova risurrezione.
Quasi estorta una promessa di far la brava.
Neanch'io ti condanno, va e d'ora in poi non peccare più.
D ora in poi.
Chissà da anziana, quanto ci avrà ripensato a questo episodio... quante volte ancora, avrà commesso errori, dopo tutto la Vita, si sa, è un continuo sfidare la correttezza dei cuori.
Ci si prova.
Forse, nello scrivere sulla sabbia, qualcuno dice, uno ad uno i peccati dei presenti, Lui ha ridato Vita anche a loro, mettendoli davanti ai loro stessi errori, perché nessuno è così perfetto da non meritare una seconda possibilità, un rinascere quotidiano.
Già...





domenica 2 febbraio 2025

LUCE


Si può vivere tutta un'esistenza, corta o lunga che sia, senza Speranza.
Chi è senza Speranza, purtrpppo, vive come fosse già senza vita e , se ti senti senza vita, nulla ha senso, ogni cosa perde il valore. 
Ogni giorno è indifferente, uno vale l altro.
Cosa ti fa ritrovare la speranza? 
Qualcosa di inaspettatamente bello?
Un sorriso, un messaggio, un gesto magari nemmeno verso di te, al quale assisti?
E pensi : "....forse non tutto è perduto". 
E riparti a vivere, anche solo per un breve momento.
Ti si gonfia il cuore, riprendi fiato, senti.
Per un attimo senti.
Senti che qualcosa, in te, sorge di nuovo.
Risorge.
Forse, la Vita è fatta di questi piccoli momenti di grazia.
E di grazie da esprimere. Di gratitudine. Perché non è tutto buio, come spesso vorrebbero farci credere. 
Luce c'è.
E torna, ogni volta che ce ne accorgiamo.

Ci sia data, oggi più che mai, questa Grazia.
La grazia di accorgerci, con un po' di forza di volontà -ingrediente che dobbiamo, per forza, mettere noi - e aprire gli occhi dell' anima per accorgerci dei piccoli momenti di luce. Reimparare a commuovere il cuore e le viscere, a convertire questo senso strisciante di perdita di Speranza -"di-sperazione"- e tentare un accenno di gratitudine.


Oggi è la giornata della Candelora.

Due anziani - Simone e Anna- che, alla fine, si rivelano sicuramente più giovani di tanti, si lasciano commuovere perché dentro di loro, la speranza trova humus.
E possono finalmente chiedere il raggiungimento della Pace. 
Quella Pace che fa, della nostra vita, che ne valga la pena. 
Quella Pace che fa della nostra Vita, una Vita Buona, degna di esser vissuta.

domenica 26 gennaio 2025

la Parola e le parole

Quanto bello sarebbe se dopo anni di attesa, i nostri desideri potessero trovare compimento.
Stavo per scrivere quali che essi siano, invece no.
Intendo i nostri desideri di Bene.
Immagina per un momento di avere tra le mani la lampada di Aladino ed un solo desiderio da esprimere.
Quale sarebbe ? 
Verso chi?
Verso cosa ?
Ecco.
Ciò che desideri, quell'unico desiderio rappresenta la tua essenza.
Qualsiasi siano i tempi attuali, con tutte le preoccupazioni, le ingiustizie le contraddizioni, le incapacità, i conflitti.
Buttaci dentro quello che vuoi.
Una sola certezza : oggi si è compiuto.
Non domani. 
Non magicamente: con la tua vita.
Vuoi pace? Sii pace
Vuoi cibo per tutti? Non sprecare
Vuoi capacità di gestione? Impara a gestire quello che, per quanto piccolo, dipende da te.
Vuoi intelligenza? Allena, apri la tua mente, leggi, discerni.
Vuoi Amore? Offrilo per prima.
Così. 
Oggi. 
Non domani. 
Oggi.
Oggi si è compiuta questa profezia. 







VANGELO (Lc 1,1-4; 4,14-21)
Oggi si è compiuta questa Scrittura.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

domenica 5 gennaio 2025

Epifania 2025. Maranatha.

Manifestati.
Tu, che fai nuove tutte le cose
Tu, che guarisci 
Tu, che provi a rinascere sempre
Tu, che arrivi lì dove non c'è speranza
Tu, che vedi ogni cosa 
Tu, che senti anche dentro i miei silenzi
Tu, che carezzi le mie debolezze
Tu, che scaldi i cuori congelati dal disamore.
Manifestati.
Abita il mio cuore, convertilo, ridona vista a occhi e orecchi stanchi e privi di Speranza, ridesta la mente annebbiata dalla stanchezza, ridona forma al corpo curvo su se stesso.
Manifestati. Presto. 

mercoledì 1 gennaio 2025

Normale, bisestile, fortunato, difficile.
Non sono in grado di qualificare come e cosa sia stato l' anno appena passato.
Sento solo che le pagine scritte, una dopo l'altra non avevano il solito peso; alcune sembrano leggerissime, altre schiacciano il respiro.
No, non sono in grado di dire se sia come ogni anno  o se qualcosa è cambiato. Forse, anzi sicuramente, è cambiato qualcosa in me.
Già ieri sera riflettevo in silenzio ascoltando i desideri e gli auguri degli altri e, sottovoce, condividevo con qualcuno la fatica di esprimere un augurio. Forse qualcosa è cambiato in me. Al momento, rimane il desiderio di Bene per chi amo, per i miei cari e gli amici e per quanti condividono, a volte anche forzatamente, un pezzo di vita e di strada con me.
Ma per me stessa, confesso, percepisco soltanto timore, quel timore dato dai tanti troppi desideri non realizzati, così bloccanti come questa nebbia oggi, fuori, così bloccanti che nemmeno il sano consueto senso del pudore di mostrarsi deboli riesce a  convincermi di tenere per me; pensieri normali che, a inizio di un nuovo anno, hanno sempre fatto capolino ma il buon senso  rimandava in fondo,  all'ultimo posto perché in certe occasioni bisogna comportarsi bene, fare i bravi ed avere solo pensieri belli, perché così si fa.
Va be'. Accolgo tutto, lascio fluire.

mercoledì 25 dicembre 2024

Mangiatoia.
In pietra
In legno
Di stracci
Di paglia
Ti attendeva. 
Li.
Da sempre.
Ti ha accolto. 
Fredda, l'hai scaldata. Col Tuo corpo.
Si, forse era proprio di legno.
Legno di pino. 
Lo stesso della Croce.
Non pesava tutti quei chili, era leggera, quel tanto che serve ad accogliere il Bimbo che in essa veniva deposto, quando mamma, piccola anche lei, era troppo stanca per tenerti in braccio.  
Lei, amava tenerti in grembo. 
Così anche dopo la tua deposizione.
Terra vergine, grembo inviolato, come quella tomba da cui non potevi non sorgere, per tutti, per noi, per sempre, così come -oggi- nasci.
E rinasci.
A ricordarci- senza mai stancarti -che siamo tutti fratelli e coeredi di Vita divina, eterna.
Cosa trasforma una mangiatoia, sporca, fredda, acre, in una culla accogliente ?
Incredibilmente, da oggetto inanimato, essa si riempie, colma di stupore per la Vita nuova, inaudita, inverosimile, di Te e questa presenza rimarrà in eterno, anche per chi la respingerá.
Così, il mio cuore. 
Spinoso, aspro, ostile.
Amen

domenica 1 dicembre 2024

Arriva.

Passiamo di corsa, uno accanto all'altro, senza accorgerci , ne sfioriamo la presenza senza darci pensiero delle storie di vita che incrociamo eppure, quanto spesso, cogliamo frasi di angoscia, di perdita di motivazione, di profonda tristezza.

Inizia come ogni anno quel tempo in cui ci viene chiesto di attendere attivamente, di restare svegli, perché la Speranza ed il desiderio di Bene arrivino a colmare il senso di paura e di impotenza davanti ad eventi, spesso, troppo più grandi di noi.

Non è che la speranza sia l'ultima a morire ma, forse, piuttosto che, senza di questa, tutto è troppo pesante per riuscire, da soli, ad andare avanti? 

Adventus, arrivo. Di cosa? Di chi?
L'arrivo di qualcosa ed anche di qualcuno di prezioso per noi, porta anche tante aspettative, tanto entusiasmo, un po' di trepidazione. 

Vale per un'attesa "altra" a noi.
Vale anche per me ? Ovvero, quando ad arrivare siamo noi, sono io?

Forse è questo il centro dell'inizio di questo cammino, quest'anno, in cui chissà quanti altre nascite, natali, mi saranno concessi.

Possa tu trovare un luogo, a te dedicato, preparato solo per te, con Amore.
Come una mamma attende il suo bimbo, come una figlia che ritrova sua madre, come una sorella che riaccoglie un fratello che non vede da molto tempo, come accettare un'esperienza nuova che inizia... 
Prepariamo tutto questo, nel nostro cuore.
Prendiamocene cura.
Amiamo, sempre.

Buon Avvento, ad ognuno.  




Ritagli della liturgia di oggi su cui riflettero questa settimana:

"Ecco, verranno giorni - oràcolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto ".

"Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori (...)".

"Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso(...)".

sabato 23 novembre 2024

Troppo spesso, ultimamente, evito di fare Silenzjo perché, nel Silenzio, appaio Io. 
Ed è un incontro complicato. 
Non è semplice stare faccia a faccia con la vera me stessa. 
Accade più spesso la notte, quando tutto è Silenzio e fioca è la Luce.

In un mondo in cui il Silenzio non conta,
nella musica è di trascendentale importanza;
In un mondo in cui trionfa il prepotente, quello che ha la voce grossa, quello che urla di più, io sono sempre afona...

In una quotidianità fatta di corse, rincorse, superamenti, operazioni di forza, grandi manovre spesso subdole, sotterranee e, per lo più, riconoscibili solo dalle conseguenze, io mi scopro sempre più lenta, vulnerabile. Eppure mi accorgo di ogni cosa; assisto a tutte le macchinazioni, restando in Silenzio.

Il Silenzio costa. 
Il Silenzio ha un prezzo inestimabile.
Se lo assapori, è amaro ma squisito.
Quasi come stare sulla cima di una piccola collina, ad osservare quanto si dannano a rimuginare, a giudicare, a riempirsi il cuore di pesi.
Ecco, ognuno si sceglie il proprio re.
Cos'è un re, al giorno d oggi, qui, nel 2024?
Dimmelo dai.
Fermati, solo un attimo e cerca una risposta. Quale re ti sei scelto?

In un mondo di bombe sempre pii potenti, di minacce sempre più gravi, di paure sempre incombenti, di terrorismo creato per affannare i nostri giorni... Ne fai parte, tu?
Servi tutto questo? In che modo vivi?

Ecco, io, ogni giorno, con grande fatica, scelgo.
Scelgo di stare dalla parte dei muti.
Dalla parte dei sordi.
Dalla parte degli sfigati.
Dalla parte di chi non ha voce.
Dalla parte di chi è imprigionato.
Dalla parte di chi è detestato, colpito, aggredito, malmenato.

Come fa il mio Re.

Che sbaraglia ogni vecchio concetto, che completa i comandi passati con un solo imperativo: Ama.

È questa, forse, la Verità?