martedì 7 ottobre 2014



Quando mettevo insieme chiari e scuri di questo schizzo, ero incinta di Sara, la mia prima figlia.

Anche questo schizzo lo è: una copia. Mio certo, di mio pugno, ma copiato da una pagina di Mamma&Bimbo o qualcosa del genere.

Mi rappresenta, un po', in tutte le mie insicurezze, nel mio andare incerto, perfezionato nel tempo ma che mai giunge alla perfezione - direi per fortuna.
Non mi spaventa affermare queste cose. Qualche anno fa sicuramente si . 
Ma col tempo... ho capito che probabilmente tutti "proviamo a".... ed ho imparato a diffidare di chi sai già che "è così" come crede. 

Uno dei passi della Scrittura che amo di più, lo trovo ridonato oggi, e lo condivido qui, perchè trovo sia molto rincuorante, almeno per me.




Da quasi mamma ventunenne, giovane, inesperta e senza esempi da seguire, mi ero abbonata a due riviste mensili che credo esistano tuttora




Mi dilettavo a  leggere articoli su come fare questo o quello, come affrontare questa o quella situazione. Ogni due tre articoli di approfondimento c'erano, strategicamente, campagne pubblicitarie con foto di bambini stupendi, che indossavano quel vestitino, giocavano con quel giochino, dormivano in quel lettino o cameretta. 





Goffamente, mi facevo un'idea -molto vaga- di come sarebbe stato essere madre senza sentirti figlia.

Così provavo a scopiazzare.


Anche questo schizzo a matita lo è: una copia. Mio certo, di mio pugno, ma copiato da una pagina di Mamma&Bimbo o qualcosa del genere.

Mi rappresenta, un po', in tutte le mie insicurezze, nel mio andare incerto, perfezionato - certo -  nel tempo ma che mai giunge alla perfezione - direi per fortuna.
Non mi spaventa affermare queste cose. Qualche anno fa sicuramente si . 
Ma, col tempo, ho capito che probabilmente tutti "proviamo a".... ed ho imparato a diffidare di chi sa già che "è così" come crede. 

Uno dei passi della Scrittura che amo di più, lo trovo ridonato oggi, e lo condivido qui, perchè trovo sia molto rincuorante, almeno per me.


Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda.
Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.

I miei pensieri ora volano a te, Roberto, finalmente nella Luce.

Alla fine di tutto, eroe non è colui che riesce a trovare il modo per fare quel che gli va ma chi vive quotidianamente anche i momenti più buii, rimanendo li, al suo posto.

E al tuo sicuro abbraccio con tua moglie, già nella Luce, qualche mese prima di te. Chè dal Cielo vegliate, ora, sui vostri due bimbi, chè il dolore della vostra assenza possa esser loro lieve... perchè vuoti impossibili a ricolmare, l'Amore infinito del Signore sostenga, senza mai abbandonare.







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