domenica 25 agosto 2019



Trovo quanto mai attuale Il Vangelo degli ultimi, di cui, anche chi non frequenta molto le chiese, conosce bene lo speranzoso ritornello che avvicenda primi e ultimi.

 Nella confusione, spesso fatichiamo ad individuare gli ultimi e i primi, a capire chi sia l'uno o l'altro,  a comprenderne pienamente i bisogni.
 Pochi giorni fa mi trovavo a circa 2300 metri di altitudine. Dovevo arrivare da un punto ad un altro, percorrendo una distanza considerevole sia in lunghezza che in dislivello. Il panorama era brullo: rocce tutt'intorno. Il tempo meteo non prometteva niente di buono, ad un certo punto le nuvole basse hanno appianato qualsiasi distinzione, rocce grigie sotto ai miei piedi, grigio intorno a me. Se non fosse stato per i tanti e ravvicinati segni rossobianchi, non avrei saputo proseguire.

 Cosa mi  permette di avere le idee un po meno confuse ? Quale è il mio punto di riferimento, a cosa guardo per capire con il cuore e con la mente? Per chi mi è accanto, sono segno utile per continuare "verso"?   E  verso dove? 

3 commenti:

sinforosa c ha detto...

Arrivo per caso in questo blog e oltre alle belle parole che fanno riflettere quello che mi ha colpito è l’immagine, è uno scatto che mi è familiare, lo hai fatto tu o lo hai preso in rete, perché io ne ho uno “uguale”; le coincidenze. Buona notte.
sinforosa

millydilorenzo.blogspot.it ha detto...

Cara Sinforosa, l immagine è stata scattata da me il18 agosto scorso, salendo con la funivia a Pejo3000.
Grazie di essere passata a trovarmi, qui.
Ti auguro una buona domenica e una buona settimana.

sinforosa c ha detto...

Per quello, io ne ho scattata una simile se non uguale salendo a pejo 3000. A pejo vado tutti gli anni da ben oltre trentanni. Il mondo é proprio piccolo. Abbiamo avuto la stessa attenzione e la stessa prospettiva. Alla prossima. Ciaooo