Ho sempre sentito queste parole di grande, enorme consolazione.
Perché, come Vede l apparente, il superfluo, il normale... più che osservare in maniera ossessiva le nostre debolezze o quanto di noi più segreto, ho sempre immaginato cogliesse ( e coglie...oh se coglie! Non dimenticarlo mai! ) i dolori nascosti e tutte le lacrime che teniamo occulti a noi stessi e a chi amiamo, per timore di aumentare le nostre tristezze e le loro, per vergogna, per chissà quali altri motivi.
Alcuni si sono piacevolmente stupiti, ieri, delle parole , considerare quasi "liberatorie" di papa Francesco, in cui a suo modo ridimensiona e da una forma diversa alla dimensione penitenziale della quaresima, proponendo come forma di digiuno 15 semplici atti di carità:
1 Sorridere. Un cristiano è sempre allegro!
2.Ringraziare sempre (anche se non si è tenuti a farlo).
3 Ascoltare la storia dell’altro, senza pregiudizi, con amore.
4 Sollevare il morale di qualcuno.
5 Fermarti ad aiutare. Essere attento a chi ha
bisogno di te.
6 Ricordare agli altri quanto li ami.
7 Celebrare le qualità o i successi altrui
8 Salutare con gioia le persone che si incontrano quotidianamente.
9 Correggere con amore, non tacere per paura.
10 Aiutare quando è necessario perché l’altro riposi.
11 Selezionare ciò che non usi e regalarlo a chi ne ha bisogno.
12 Avere piccole accortezze nei confronti di chi ci sta accanto.
13 Pulire quello che usi in casa.
14 Aiutare gli altri a superare gli ostacoli
15 Telefonare ad una persona sola.
Per chi è cercatore di Dio, per chi vive una fede non di precetti ma di vita testimoniata, sono digiuni abbastanza normali che, anzi, molto spesso recano scherno, prese in giro e battutine, eppure si continua, col sorriso, a spandere Amore, ché è a questo a cui si è chiamati. O no? Ma non per compiere chissà quali gesti ma, più semplicemente, per essere felici.
A qualcuno, ieri, scrivevo che anche quest'anno, in un tempo così impegnativo, arriva nuovamente la Quaresima.
Ecco, vi auguro un Buon Cammino che, oggi esordisce con il rito -che quest'anno riscopro in modo del tutto inedito- dell'imposizione delle Ceneri.
Condivido con voi questo brano che, personalmente, ho trovato profondo e ricco di spunti di riflessione.
Ve lo copio-incollo, così, se adesso non avete voglia, potrete leggerlo ogni tanto, o quando vi pare.
Un caro caro abbraccio e, come sempre, spero di cuore stiate tutti Bene. 😘 Buona Quaresima.🕊️🕊️🕊️
"Quia pulvis es...
Come insegnano Alberto Maggi e Ricardo Perez Marquez, la quaresima non è orientata al venerdì santo, ma alla Pasqua di risurrezione: non è tempo di mortificazioni, ma di vivificazioni.
Si tratta di scoprire forme inedite, originali e creative di perdono, di generosità e di servizio, che innalzano la qualità del proprio amore per metterlo in sintonia con quello del Vivente, e così sperimentare la Pasqua come pienezza della vita.
Per questo, e non con barocchi intenti di umiliazione, all’inizio c’è l’imposizione delle ceneri: la pratica si rifà all’uso agricolo dei contadini, che conservavano tutto l’inverno le ceneri del camino per poi, verso la fine della brutta stagione, spargerle sul terreno come fattore vitalizzante, per dare nuova energia alla terra.
Questo è il significato simbolico delle ceneri: l’accoglienza della buona notizia - quella per cui finisce l’epoca di una religione fatta di regole e dogmi, ed inizia quella della fiducia nel Dio-con-noi - fa scoprire forme nuove originali di amore, fa fiorire tutte quelle capacità di dono che sono latenti e che attendevano solo il momento propizio per emergere.
Evoluti a immagine di qualcosa che non ci trascende, ma è profondamente radicato in noi (Gen 1,27), il mistero “che muove il sole e le altre stelle” ha posto in ogni donna e in ogni uomo la sua stessa capacità di amare e, amando, di creare.
La Quaresima non è lutto: è il tempo propizio perché il volersi bene germogli in forme nuove, originali, inaspettate.". Michele Meschi.
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