Mi rendo conto che, sempre più spesso, i miei pensieri più "filosofici", più seri, li faccio mentre sono sotto la doccia, al mattino.

O forse è una questione di praticità : i primi minuti della giornata sono con molta probabilità quelli di maggior lucidità - l 'autonomia , intesa come "durata", di tale qualità della mia mente è direttamente proporzionale all'avanzare delle ore della giornata.
^_^
Nel mio delirio, tornando alla doccia mattutina, ho pensato che stavo telefonando in paradiso, per farmi passare il Sig. Galilei e gli dicevo- abbastanza incacchiata - che perdonasse la mia irruenza ma, a me, non me ne frega niente di sapere come gira la terra attorno al sole, quando non so come girino le cose dentro il mio cuore, dentro la mia testa.
"Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito" . Le chiavi della conoscenza....
In questo momento mi viene in mente solo Socrate - "Io so solo di non sapere" - e tutto ciò che per alcuni sarebbe una "pippa mentale" sull' esigenza della verità. Anzitutto su di me.
Ma è in questi momenti che i miei sensi sono accesissimi, all'esasperazione.
Sto. Sto, in apparente passività.
Il Vangelo di oggi, interessante.....
Lc 11,47-54 |
"In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.". |
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