lunedì 30 novembre 2020
E' dal come che si decide il come, nel mentre...
Questo strano tempo ha esasperato la mia timidezza, rendendomi ben poco avvezza alla socializzazione; trovo cosi poco tempo da condividere con la gente che, quando ne ho occasione, osservo, interiorizzo, registro - in me - ogni parola ascoltata, ingurgito le frasi degli altri.
Un po' come quando sta suonando una canzone che conosci bene ma ecco che ti accorgi che qualcuno vicino a te, con una voce più bella o forse solamente più forte, può cantare al posto tuo. E tu lasci che la sua voce interpreti pezzi di esperienze, perchè va bene cosi, perchè non hai sufficienti energie da impiegare per provare ad alzare la voce più di altri, o magari perchè sei in totale disaccordo ma preferisci il silenzio di chi è consapevole dell'incomprensione altrui, perchè parla un linguaggio che, pur essendo lo stesso, non lo è.
E tutto questo, sommato alla mia timidezza, ultimamente è sufficiente per farmi desistere dall'intento di manifestarmi.
"eeehhh be, troppo comodo!", diresti tu.
"eeeeehhh lo so" direi io, eppure, è questo quello che riesco, in questo momento, ne' più , ne' meno...
Capita, così, da un po'.
Capita di non riuscire a salutare un amico che parte, o di rivolgergli un saluto per fargli sapere che lo pensi, anche se non glielo dici e che sarebbe fantastico fargli sentire che ci sei, e invece non ci riesci. E quindi, non ci sei.
Capita di non poter far fronte al disagio del disaccordo.
Ma son tempi di straordinaria creazione e rivelazione.
Questo mio silenzio mi permette di conoscere meglio ambienti, cose, persone, accadimenti.
E imparare molto.
Non so se desidererei di più essere alla porta o al servizio, nel Vangelo di domenica scorsa.
In entrambi i casi è "solo" chiesto di prestare attenzione a ciò che si vede, si sente, si vive.
Perchè la straordinarietà si nasconde nelle pieghe dei giorni che, spesso, sembrerebbero tutti uguali ma cosi non è cosi.
E anche il pensiero di morire, specie di questi tempi, bussa alla porta e chiede di parlare e di essere ascoltato.
Ed è questo che invita a riflettere sul come si vivano i giorni donati.
Perchè è dal come che si decide il come, nel mentre...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento