Normale, bisestile, fortunato, difficile.
Non sono in grado di qualificare come e cosa sia stato l' anno appena passato.
Sento solo che le pagine scritte, una dopo l'altra non avevano il solito peso; alcune sembrano leggerissime, altre schiacciano il respiro.
No, non sono in grado di dire se sia come ogni anno o se qualcosa è cambiato. Forse, anzi sicuramente, è cambiato qualcosa in me.
Già ieri sera riflettevo in silenzio ascoltando i desideri e gli auguri degli altri e, sottovoce, condividevo con qualcuno la fatica di esprimere un augurio. Forse qualcosa è cambiato in me. Al momento, rimane il desiderio di Bene per chi amo, per i miei cari e gli amici e per quanti condividono, a volte anche forzatamente, un pezzo di vita e di strada con me.
Ma per me stessa, confesso, percepisco soltanto timore, quel timore dato dai tanti troppi desideri non realizzati, così bloccanti come questa nebbia oggi, fuori, così bloccanti che nemmeno il sano consueto senso del pudore di mostrarsi deboli riesce a convincermi di tenere per me; pensieri normali che, a inizio di un nuovo anno, hanno sempre fatto capolino ma il buon senso rimandava in fondo, all'ultimo posto perché in certe occasioni bisogna comportarsi bene, fare i bravi ed avere solo pensieri belli, perché così si fa.
Va be'. Accolgo tutto, lascio fluire.
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