domenica 14 febbraio 2021

Chi è sano alzi la mano

"In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.". 

A volte non riconosciamo piu nemmeno se siamo sani o malati. 
Essere stanchi, essere stanchi di tutto rende impegnativo ogni distinzione di stato. 
Quante volte, nel malessere quotidiano sfidiamo gli dei, o Dio per chi crede, chiedendo, con sprezzante sfida mascherata da falsa timidezza "solo se lo vuoi, toglimi da questa situazione, da questo inghippo, da queste persone..." . 
Quel "se vuoi" è gia un "è colpa tua se non"o un "perchè non vuoi?" oppure "nemmeno Tu mi ascolta piu, se mai mi hai ascoltato...". 

Come fa a non volere, Colui che Ama in assoluto, che tu stia Bene ? 
Potrebbe mai ? 

Un ultimo anno, questo, in cui abbiamo per forza di cose tutti ridimensionato molte delle nostre "normali" attività; e per ridimensione non intendo per forza riduzione, anzi, per alcuni è stato un accelerare, un vorticoso velocizzare aumentando sempre più i livelli di stress e pressione a misure quasi disumane. 
E per "normali" intendo qualsiasi attività del quotidiano, sia essa lavoro, studio, relazioni, rapporti, vissuti, esperienze. 

Personalmente, faccio parte di quelle persone a cui non manca nulla del tempo precedente. 

Anzi, avanza. 

Non ho ridimensionato nulla perchè lo avevo già fatto prima, in tempi non sospetti, in un processo che è iniziato da qualche anno e che gradualmente mi ha allontanato da esperienze che tanto mi hanno dato, ma molto, troppo, mi hanno tolto. 
Avevo già iniziato a tagliare relazioni/ambienti tossici molto prima dell'arrivo di covid19; in altri casi - senza volerlo - sono stata tagliata fuori da esperienze/rapporti (forse ne è la parte più dolorosa, ovviamente). 
A livello emotivo, quindi, non ho rinunciato a molto; per chi, come me, è abituato da sempre ai distacchi, voluti o imposti, scatta una sorta di allenamento affettivo a scindere, a recidere, che rende meno doloroso l'impatto dell'uscita di scena

Si, nel momento della fatica, quando la salita toglie il respiro, anch'io vorrei dirti "Se lo vuoi, purificami". 
Ma, a volte, intuisco che, più che in ginocchio, sto proprio strisciando, eppure immagino che anche la purificazione passi molto  probabilmente attraverso questo cedimento per diventare persone diverse.

Migliori ? Peggiori ? 

Non lo so... So solo che cerco di andare avanti, nonostante manchi il fiato e l'energia.


 

Nessun commento: