domenica 10 aprile 2022

Domenica delle Palme 2022


Ehy, dico a te:  Sei sicuro che lo vuoi davvero quel rametto ? 

Sei sicuro di conoscere cosa significhi ? 

Sei convinto che vivi quello che rappresenta questo segno, nella tua vita ?

Mi sono svegliata ponendomi queste domande, allo specchio. 

Io che detesto gli specchi.

Davvero riconosco Quel Cristo, oppure ogni anno recito la parte, per un'oretta e mezza circa, per poi fregarmene altamente per il resto dell'anno? 

Se non trovo una risposta valida a queste domande, temo sia meglio non "celebrare" ...

Ricalibrare la vita... ci sono quaranta giorni di strada da percorrere per pensarci, anche solo alcuni minuti al giorno, prima della Pasqua. perchè sia davvero Risurrezione, nel cuore.

Per il sacramento dell'Amicizia - per me lo è davvero cosi - mi accompagna la riflessione omelia di p.Ermes Ronchi, che qui condivido.

Dai, coraggio ! ad alcuni, stamattina presto, scrivevo, tra le altre cose : 

"Grazie della Vostra Amicizia. Vi voglio Bene.

E, la parola chiave che trattengo nel cuore, al di là di tutti i racconti terribili della Passione e della Passione dell'umanità di queste nostre terribili settimane è  SPERANZA. " 



Sono i giorni supremi, e il respiro del tempo profondo cambia ritmo; la liturgia rallenta, prende un altro passo, accompagna con calma, quasi ora per ora, gli ultimi giorni di Gesù: dall'ingresso in Gerusalemme, alla corsa di Maddalena nel giardino, quando vede la pietra del sepolcro vestirsi di angeli.
Per quattro sere di seguito, Gesù lascia il tempio e i duri conflitti e si rifugia a Betania: nella casa dell'amicizia, nel cerchio caldo degli amici, Lazzaro Marta Maria, quasi a riprendere il fiato del coraggio. Ha bisogno di sentirsi non solo il Maestro ma l'Amico. L'amicizia non è un tema minore del Vangelo. Ci fa passare dall'anonimato della folla a un volto unico, quello di Maria che prende fra le sue mani i piedi di Gesù, li tiene vicini a sé, stretti a sé, ben povero tesoro, dove non c'è nulla di divino, dove Gesù sente la stanchezza di essere uomo.
Carezze di nardo su quei piedi, così lontani dal cielo, così vicini alla polvere di cui siamo fatti: con polvere del suolo Dio fece Adamo. Piedi sulle strade di Galilea, piedi che mi hanno camminato sul cuore, che mi hanno camminato nel profondo, là dove io sono polvere e cenere. Una carezza sui piedi di Dio. Dio non ha ali, ma piedi per perdersi nelle strade della storia, per percorrere i miei sentieri.
Nell'ultima sera, Gesù ripeterà i gesti dell'amica, in ginocchio davanti ai suoi, i loro piedi fra le sue mani. Una donna e Dio si incontrano negli stessi gesti inventati non dall'umiltà, ma dall'amore. Quando ama, l'uomo compie gesti divini. Quando ama, Dio compie gesti molto umani. Ama con cuore di carne.
Poi Gesù si consegna alla morte. Perché? Per essere con me e come me. Perché io possa essere con lui e come lui. Essere in croce è ciò che Dio, nel suo amore, deve all'uomo che è in croce. L'amore conosce molti doveri, ma il primo è di essere insieme con l'amato, è "passione d'unirsi" (Tommaso d'Aquino).
Dio entra nella morte perché là va ogni suo figlio. La croce è l'abisso dove Dio diviene l'amante. E ci trascinerà fuori, in alto, con la sua pasqua.
È qualcosa che mi stordisce: un Dio che mi ha lavato i piedi e non gli è bastato, che ha dato il suo corpo da mangiare e non gli è bastato, lo vedo pendere nudo e disonorato, e devo distogliere lo sguardo.
Poi giro ancora la testa, torno a guardare la croce e vedo uno a braccia spalancate che mi grida: ti amo. Proprio me? Sanguina e grida, o forse lo sussurra, per non essere invadente: ti amo.
Entra nella morte e la attraversa, raccogliendoci tutti dalle lontananze più sperdute, e Dio lo risuscita perché sia chiaro che un amore così non può andare perduto, e che chi vive come lui ha vissuto ha in dono la sua vita indistruttibile.


E, tu,...lo vuoi davvero quel rametto ? 


Buona Settimana Santa !  


 







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