Inizia come ogni anno quel tempo in cui ci viene chiesto di attendere attivamente, di restare svegli, perché la Speranza ed il desiderio di Bene arrivino a colmare il senso di paura e di impotenza davanti ad eventi, spesso, troppo più grandi di noi.
Non è che la speranza sia l'ultima a morire ma, forse, piuttosto che, senza di questa, tutto è troppo pesante per riuscire, da soli, ad andare avanti?
Adventus, arrivo. Di cosa? Di chi?
L'arrivo di qualcosa ed anche di qualcuno di prezioso per noi, porta anche tante aspettative, tanto entusiasmo, un po' di trepidazione.
Vale per un'attesa "altra" a noi.
Vale anche per me ? Ovvero, quando ad arrivare siamo noi, sono io?
Forse è questo il centro dell'inizio di questo cammino, quest'anno, in cui chissà quanti altre nascite, natali, mi saranno concessi.
Possa tu trovare un luogo, a te dedicato, preparato solo per te, con Amore.
Come una mamma attende il suo bimbo, come una figlia che ritrova sua madre, come una sorella che riaccoglie un fratello che non vede da molto tempo, come accettare un'esperienza nuova che inizia...
Prepariamo tutto questo, nel nostro cuore.
Prendiamocene cura.
Amiamo, sempre.
Buon Avvento, ad ognuno.
Ritagli della liturgia di oggi su cui riflettero questa settimana:
"Ecco, verranno giorni - oràcolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto ".
"Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori (...)".
"Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
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