Un'ingiusta prigione subita, dentro la quale sale la rabbia dell'impotenza, del non avere tra le mani la possibilita diretta di cambiare la situazione e di trovarmi legata nuda, al freddo, mani e piedi, più che da una corda, da un collante cosi vischioso che aderisce alla pelle, alle ossa, al cuore.
Mi devo fidare di Te?
A chi altri dovrei appellarmi?
C'è qualcun Altro, tuo Superiore, a cui devo rivolgermi ?
Perche, quando subisci un'ingiustizia, metti tutto in discussione. Si.
Ma è proprio da li, dall'abisso della disperazione profonda che a Te grido, nella certezza costellata da mille dubbi, che Tu Sei Amore.
#Avvento2025 #terzasettimana
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui»