domenica 2 febbraio 2025

LUCE


Si può vivere tutta un'esistenza, corta o lunga che sia, senza Speranza.
Chi è senza Speranza, purtrpppo, vive come fosse già senza vita e , se ti senti senza vita, nulla ha senso, ogni cosa perde il valore. 
Ogni giorno è indifferente, uno vale l altro.
Cosa ti fa ritrovare la speranza? 
Qualcosa di inaspettatamente bello?
Un sorriso, un messaggio, un gesto magari nemmeno verso di te, al quale assisti?
E pensi : "....forse non tutto è perduto". 
E riparti a vivere, anche solo per un breve momento.
Ti si gonfia il cuore, riprendi fiato, senti.
Per un attimo senti.
Senti che qualcosa, in te, sorge di nuovo.
Risorge.
Forse, la Vita è fatta di questi piccoli momenti di grazia.
E di grazie da esprimere. Di gratitudine. Perché non è tutto buio, come spesso vorrebbero farci credere. 
Luce c'è.
E torna, ogni volta che ce ne accorgiamo.

Ci sia data, oggi più che mai, questa Grazia.
La grazia di accorgerci, con un po' di forza di volontà -ingrediente che dobbiamo, per forza, mettere noi - e aprire gli occhi dell' anima per accorgerci dei piccoli momenti di luce. Reimparare a commuovere il cuore e le viscere, a convertire questo senso strisciante di perdita di Speranza -"di-sperazione"- e tentare un accenno di gratitudine.


Oggi è la giornata della Candelora.

Due anziani - Simone e Anna- che, alla fine, si rivelano sicuramente più giovani di tanti, si lasciano commuovere perché dentro di loro, la speranza trova humus.
E possono finalmente chiedere il raggiungimento della Pace. 
Quella Pace che fa, della nostra vita, che ne valga la pena. 
Quella Pace che fa della nostra Vita, una Vita Buona, degna di esser vissuta.

domenica 26 gennaio 2025

la Parola e le parole

Quanto bello sarebbe se dopo anni di attesa, i nostri desideri potessero trovare compimento.
Stavo per scrivere quali che essi siano, invece no.
Intendo i nostri desideri di Bene.
Immagina per un momento di avere tra le mani la lampada di Aladino ed un solo desiderio da esprimere.
Quale sarebbe ? 
Verso chi?
Verso cosa ?
Ecco.
Ciò che desideri, quell'unico desiderio rappresenta la tua essenza.
Qualsiasi siano i tempi attuali, con tutte le preoccupazioni, le ingiustizie le contraddizioni, le incapacità, i conflitti.
Buttaci dentro quello che vuoi.
Una sola certezza : oggi si è compiuto.
Non domani. 
Non magicamente: con la tua vita.
Vuoi pace? Sii pace
Vuoi cibo per tutti? Non sprecare
Vuoi capacità di gestione? Impara a gestire quello che, per quanto piccolo, dipende da te.
Vuoi intelligenza? Allena, apri la tua mente, leggi, discerni.
Vuoi Amore? Offrilo per prima.
Così. 
Oggi. 
Non domani. 
Oggi.
Oggi si è compiuta questa profezia. 







VANGELO (Lc 1,1-4; 4,14-21)
Oggi si è compiuta questa Scrittura.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

domenica 5 gennaio 2025

Epifania 2025. Maranatha.

Manifestati.
Tu, che fai nuove tutte le cose
Tu, che guarisci 
Tu, che provi a rinascere sempre
Tu, che arrivi lì dove non c'è speranza
Tu, che vedi ogni cosa 
Tu, che senti anche dentro i miei silenzi
Tu, che carezzi le mie debolezze
Tu, che scaldi i cuori congelati dal disamore.
Manifestati.
Abita il mio cuore, convertilo, ridona vista a occhi e orecchi stanchi e privi di Speranza, ridesta la mente annebbiata dalla stanchezza, ridona forma al corpo curvo su se stesso.
Manifestati. Presto. 

mercoledì 1 gennaio 2025

Normale, bisestile, fortunato, difficile.
Non sono in grado di qualificare come e cosa sia stato l' anno appena passato.
Sento solo che le pagine scritte, una dopo l'altra non avevano il solito peso; alcune sembrano leggerissime, altre schiacciano il respiro.
No, non sono in grado di dire se sia come ogni anno  o se qualcosa è cambiato. Forse, anzi sicuramente, è cambiato qualcosa in me.
Già ieri sera riflettevo in silenzio ascoltando i desideri e gli auguri degli altri e, sottovoce, condividevo con qualcuno la fatica di esprimere un augurio. Forse qualcosa è cambiato in me. Al momento, rimane il desiderio di Bene per chi amo, per i miei cari e gli amici e per quanti condividono, a volte anche forzatamente, un pezzo di vita e di strada con me.
Ma per me stessa, confesso, percepisco soltanto timore, quel timore dato dai tanti troppi desideri non realizzati, così bloccanti come questa nebbia oggi, fuori, così bloccanti che nemmeno il sano consueto senso del pudore di mostrarsi deboli riesce a  convincermi di tenere per me; pensieri normali che, a inizio di un nuovo anno, hanno sempre fatto capolino ma il buon senso  rimandava in fondo,  all'ultimo posto perché in certe occasioni bisogna comportarsi bene, fare i bravi ed avere solo pensieri belli, perché così si fa.
Va be'. Accolgo tutto, lascio fluire.

mercoledì 25 dicembre 2024

Mangiatoia.
In pietra
In legno
Di stracci
Di paglia
Ti attendeva. 
Li.
Da sempre.
Ti ha accolto. 
Fredda, l'hai scaldata. Col Tuo corpo.
Si, forse era proprio di legno.
Legno di pino. 
Lo stesso della Croce.
Non pesava tutti quei chili, era leggera, quel tanto che serve ad accogliere il Bimbo che in essa veniva deposto, quando mamma, piccola anche lei, era troppo stanca per tenerti in braccio.  
Lei, amava tenerti in grembo. 
Così anche dopo la tua deposizione.
Terra vergine, grembo inviolato, come quella tomba da cui non potevi non sorgere, per tutti, per noi, per sempre, così come -oggi- nasci.
E rinasci.
A ricordarci- senza mai stancarti -che siamo tutti fratelli e coeredi di Vita divina, eterna.
Cosa trasforma una mangiatoia, sporca, fredda, acre, in una culla accogliente ?
Incredibilmente, da oggetto inanimato, essa si riempie, colma di stupore per la Vita nuova, inaudita, inverosimile, di Te e questa presenza rimarrà in eterno, anche per chi la respingerá.
Così, il mio cuore. 
Spinoso, aspro, ostile.
Amen

domenica 1 dicembre 2024

Arriva.

Passiamo di corsa, uno accanto all'altro, senza accorgerci , ne sfioriamo la presenza senza darci pensiero delle storie di vita che incrociamo eppure, quanto spesso, cogliamo frasi di angoscia, di perdita di motivazione, di profonda tristezza.

Inizia come ogni anno quel tempo in cui ci viene chiesto di attendere attivamente, di restare svegli, perché la Speranza ed il desiderio di Bene arrivino a colmare il senso di paura e di impotenza davanti ad eventi, spesso, troppo più grandi di noi.

Non è che la speranza sia l'ultima a morire ma, forse, piuttosto che, senza di questa, tutto è troppo pesante per riuscire, da soli, ad andare avanti? 

Adventus, arrivo. Di cosa? Di chi?
L'arrivo di qualcosa ed anche di qualcuno di prezioso per noi, porta anche tante aspettative, tanto entusiasmo, un po' di trepidazione. 

Vale per un'attesa "altra" a noi.
Vale anche per me ? Ovvero, quando ad arrivare siamo noi, sono io?

Forse è questo il centro dell'inizio di questo cammino, quest'anno, in cui chissà quanti altre nascite, natali, mi saranno concessi.

Possa tu trovare un luogo, a te dedicato, preparato solo per te, con Amore.
Come una mamma attende il suo bimbo, come una figlia che ritrova sua madre, come una sorella che riaccoglie un fratello che non vede da molto tempo, come accettare un'esperienza nuova che inizia... 
Prepariamo tutto questo, nel nostro cuore.
Prendiamocene cura.
Amiamo, sempre.

Buon Avvento, ad ognuno.  




Ritagli della liturgia di oggi su cui riflettero questa settimana:

"Ecco, verranno giorni - oràcolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto ".

"Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori (...)".

"Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso(...)".

sabato 23 novembre 2024

Troppo spesso, ultimamente, evito di fare Silenzjo perché, nel Silenzio, appaio Io. 
Ed è un incontro complicato. 
Non è semplice stare faccia a faccia con la vera me stessa. 
Accade più spesso la notte, quando tutto è Silenzio e fioca è la Luce.

In un mondo in cui il Silenzio non conta,
nella musica è di trascendentale importanza;
In un mondo in cui trionfa il prepotente, quello che ha la voce grossa, quello che urla di più, io sono sempre afona...

In una quotidianità fatta di corse, rincorse, superamenti, operazioni di forza, grandi manovre spesso subdole, sotterranee e, per lo più, riconoscibili solo dalle conseguenze, io mi scopro sempre più lenta, vulnerabile. Eppure mi accorgo di ogni cosa; assisto a tutte le macchinazioni, restando in Silenzio.

Il Silenzio costa. 
Il Silenzio ha un prezzo inestimabile.
Se lo assapori, è amaro ma squisito.
Quasi come stare sulla cima di una piccola collina, ad osservare quanto si dannano a rimuginare, a giudicare, a riempirsi il cuore di pesi.
Ecco, ognuno si sceglie il proprio re.
Cos'è un re, al giorno d oggi, qui, nel 2024?
Dimmelo dai.
Fermati, solo un attimo e cerca una risposta. Quale re ti sei scelto?

In un mondo di bombe sempre pii potenti, di minacce sempre più gravi, di paure sempre incombenti, di terrorismo creato per affannare i nostri giorni... Ne fai parte, tu?
Servi tutto questo? In che modo vivi?

Ecco, io, ogni giorno, con grande fatica, scelgo.
Scelgo di stare dalla parte dei muti.
Dalla parte dei sordi.
Dalla parte degli sfigati.
Dalla parte di chi non ha voce.
Dalla parte di chi è imprigionato.
Dalla parte di chi è detestato, colpito, aggredito, malmenato.

Come fa il mio Re.

Che sbaraglia ogni vecchio concetto, che completa i comandi passati con un solo imperativo: Ama.

È questa, forse, la Verità? 


venerdì 11 ottobre 2024

Sammy

Carissimi,
Se state leggendo questo scritto allora non sono più tra il mondo dei vivi. Per lo meno non nel mondo dei vivi per come lo conosciamo. Scrivo questa lettera perché se c’è una cosa che mi ha sempre angosciato sono i funerali. Non che ci fosse qualcosa di male, nei funerali, dare l’ultimo saluto ai propri cari è una tra le cose più umane e più poetiche in assoluto. Tuttavia, ogni volta che pensavo a come sarebbe stato il mio funerale, ci sono sempre state due cose che non sopportavo: il non poter esserci e dire le ultime cose, e il fatto di non poter consolare chi mi è caro. Oltre al fatto di non poter parteciparvi, ma questo è un altro discorso…

E perciò, ecco che ho deciso di scrivere le mie ultime parole, e ringrazio chiunque le stia leggendo. Non voglio lasciarvi altro che quello che ho vissuto, e visto che si tratta dell’ultima volta che ho la possibilità di dire la mia, dirò solo l’essenziale senza cose superflue o altro….

Voglio che sappiate innanzitutto che ho vissuto la mia vita felicemente, senza eccezioni, e l’ho vissuta da semplice uomo, con i momenti di gioia e i momenti difficili, con la voglia di fare bene, riuscendoci a volte e a volte fallendo miseramente. Fin da bambino, come ben sapete, la Progeria ha segnato profondamente la mia vita, sebbene non fosse che una parte piccolissima di quello che sono, non posso negare che ha influenzato molto la mia vita quotidiana e, non ultime, le mie scelte. Non so il perché e il come me ne andrò da questo mondo, sicuramente in molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia. Non ascoltate! Non c’è mai stata nessuna battaglia da combattere, c’è solo stata una vita da abbracciare per com’era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio, né condanna, semplicemente un dono che mi è stato dato da Dio.

Ho cercato di vivere più pienamente possibile, tuttavia ho fatto i miei sbagli, come ogni persona, come ogni peccatore. Sognavo di diventare una persona di cui si parlasse nei libri di scuola, una persona che fosse degna di essere ricordata ai posteri, una persona che, come i grandi del passato, quando la si nomina, lo si fa con reverenza. Non nego che, sebbene la mia intenzione era di essere un grande della storia per avere fatto del bene, una parte di questo desiderio era anche dovuto ad egoismo. L’egoismo di chi semplicemente vuole sentirsi di più degli altri. Ho lottato con ogni mia forza questo malsano desiderio, sapendo bene che Dio non ama chi fa le cose per sé, ma nonostante ciò non sempre ci sono riuscito.

Mi rendo conto ora, mentre scrivo questa lettera, immaginando come sarà il mio ultimo momento nella Terra, che è il più stupido desiderio che si possa avere. La gloria personale, la grandezza, la fama, altro non sono che una cosa passeggera. L’amore che si crea nella vita invece è eterno, poiché Dio solo è eterno, e l’amore ci viene da Dio. Se c’è una cosa di cui non mi sono mai pentito, è quello di avere amato tante persone nella mia vita, e tanto. Eppur troppo poco. Chi mi conosce sa bene che non sono un tipo a cui piaccia dare consigli, ma questa è la mia ultima occasione… perciò ve ne prego amici miei, amate chi vi sta intorno, non dimenticatevi che i nostri compagni di viaggio non sono mai il mezzo ma la fine. Il mondo è buono se sappiamo dove guardare!

In molte cose, come vi ho già detto, sbagliavo! Per buona parte della mia vita ho pensato che non ci fossero eventi totalmente positivi o totalmente negativi, che dipendesse da noi vederne i lati belli o i lati oscuri. Certo, è una buona filosofia di vita, ma non è tutto! Un evento può essere negativo ed esserlo totalmente! Quello che spetta a noi non è nel trovarci qualcosa di positivo, quanto piuttosto di agire sulla retta via, sopportando, e, per amore degli altri, trasformare un evento negativo in uno positivo. Non si tratta di trovare i lati positivi quanto piuttosto di crearli, ed è questo a mio parere, la facoltà più importante che ci è stata data da Dio, la facoltà che più di tutti ci rende umani.

Voglio farvi sapere che voglio bene a tutti voi, e che è stato un piacere compiere la strada della mia vita al vostro fianco. Non vi dirò di non essere tristi, ma non siatelo troppo. Come ad ogni morte, ci sarà qualcuno tra i miei cari che piangerà per me, qualcuno che rimarrà incredulo, qualcuno che invece, magari senza sapere perché, avrà voglia di andare fuori con gli amici, stare insieme, ridere e scherzare, come se nulla fosse successo. Voglio esservi accanto in questo, e farvi sapere che è normale. Per chi piangerà, sappiate che è normale essere tristi. Per chi vorrà fare festa, sappiate che è normale far festa. Piangete e festeggiate, fatelo anche in onore mio.

Se vorrete ricordarmi invece, non sprecate troppo tempo in rituali vari, pregate, certo, ma prendete anche dei bicchieri, brindate alla mia e alla vostra salute, e siate allegri. Ho sempre amato stare in compagnia, e perciò è così che vorrei essere ricordato.

Probabilmente però ci vorrà del tempo, e se voglio veramente consolare e partire da questo mondo in modo da non farvi stare male, non posso semplicemente dirvi che il tempo curerà ogni ferita. Anche perché non è vero. Perciò vi voglio parlare schiettamente del passo che io ho già compiuto e che tutti devono prima o poi compiere: la morte.

Anche a solo dirne il nome, a volte, la pelle rabbrividisce. Eppure è una cosa naturale, la cosa più naturale al mondo. Se vogliamo usare un paradosso la morte è la cosa più naturale della vita. Eppure ci fa paura! È normale, non c’è niente di male, anche Gesù ha avuto paura.

È la paura dell’ignoto, perché non possiamo dire di averne avuto esperienza in passato. Pensiamo però alla morte in modo positivo: se lei non ci fosse probabilmente non concluderemo niente nella nostra vita, perché tanto, c’è sempre un domani. La morte invece ci fa sapere che non c’è sempre un domani, che se vogliamo fare qualcosa, il momento giusto è “ora”!

Per un Cristiano però la morte è anche altro! Da quando Gesù è morto sulla croce, come sacrificio per tutti i nostri peccati, la morte è l’unico modo per vivere realmente, è l’unico modo per tornare finalmente alla casa del Padre, è l’unico modo per vedere finalmente il Suo Volto.

E da Cristiano ho affrontato la morte. Non volevo morire, non ero pronto per morire, ma ero preparato.

L’unica cosa che mi dà malinconia è non poter esserci per vedere il mondo che cambia e che va avanti. Per il resto però, spero di essere stato in grado, nell’ultimo mio momento, di veder la morte come la vedeva San Francesco, le cui parole mi hanno accompagnato tutta la vita. Spero di essere riuscito anch’io ad accogliere la morte come “Sorella Morte”, dalla quale nessun vivente può scappare.

Se in vita sono stato degno, se avrò portato la mia croce così come mi era stato chiesto di fare, ora sono dal Creatore. Ora sono dal Dio mio, dal Dio dei miei padri, nella sua Casa indistruttibile.

Lui, il nostro Dio, l’unico vero Dio, è la causa prima e il fine di ogni cosa. Davanti alla morte nulla ha più senso se non lui. Perciò, sebbene non c’è bisogno di dirlo, poiché Lui sa tutto, come ho ringraziato voi voglio ringraziare anche Lui. Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella. La Fede mi ha accompagnato e non sarei quello che sono senza la mia Fede. Lui ha cambiato la mia vita, l’ha raccolta, ne ha fatto qualcosa di straordinario, e lo ha fatto nella semplicità della mia vita quotidiana.

Non stancatevi mai, fratelli miei, di servire Dio e di comportarvi secondo i suoi comandamenti, poiché nulla ha senso senza di Lui e perché ogni nostra azione verrà giudicata e decreterà chi continuerà a vivere in eterno e chi invece dovrà morire. Non sono certo stato il più buono dei cristiani, sono stato anzi certamente un peccatore, ma ormai poco conta: quello che conta è che ho provato a fare del mio meglio e lo rifarei.

Non stancatevi mai, fratelli miei, di portare la croce che Dio ha assegnato ad ognuno, e non abbiate paura di farvi aiutare nel portarla, come Gesù è stato aiutato da Giuseppe di Arimatea. E non rinunciate mai ad un rapporto pieno e confidenziale con Dio, accettate di buon grado la Sua Volontà, poiché è nostro dovere, ma non siate nemmeno passivi, e fate sentire forte la vostra voce, fate conoscere a Dio la vostra volontà, così come fece Giacobbe, che per il suo essersi dimostrato forte fu chiamato Israele: Colui che lotta con Dio.

Di sicuro, Dio, che è madre e padre, che nella persona di Gesù ha provato ogni umana debolezza, e che nello Spirito Santo vive sempre in noi, che siamo il suo Tempio, apprezzerà i vostri sforzi e li terrà nel Suo Cuore.

Ora vi lascio, come vi ho detto non amo i funerali quando diventano troppo lunghi, e io breve non sono stato. Sappiate che non potrei mai immaginare la mia vita senza di voi, e se mi fosse data la possibilità di scegliere, avrei scelto ancora di crescere al vostro fianco. Sono contento che domani il Sole spunterà ancora….

Famiglia mia, fratelli miei e amore mio, Vi sono vicino e se mi è concesso, veglierò su di voi,

Vi voglio bene.

Sammy

PS: State tranquilli, tutto questo è solo sonno arretrato..."

Ecco la lettera integrale che Sammy Basso ha scritto il 22 settembre 2017 prima di consegnarla ai suoi genitori in una busta chiusa. Oggi, venerdì 11 ottobre, giorno del suo funerale, è stata letta durante l’omelia.