mercoledì 8 aprile 2020

tradimenti

Per chi prova, come me, un po' trascinandosi, ad essere quel che si dice cristiano praticante, questa è la "settimana Santa".
La mia settimana santa è intrisa di ricordi lieti: negli anni della mia adolescenza, abitavo in un luogo tropicale dove  settimana santa equivaleva a sole, sabbia e acque caraibiche a profusione.
Montavi in macchina e, in poco meno di due ore, eri davanti a uno dei più belli spettacoli che madre natura ci abbia mai donato: Sua Maestà il Mar dei Caraibi. 
Adoro tornare alla spensieratezza di quei giorni e di quegli anni che, seppur intrisi di grandi difficoltà personali,  colmi anche di voglia di diventare finalmente qualcuno.
Sovente io e la mia migliore amica, sorridendo, ci dicevamo: "vedrai... vedrai.. quando sarò famosa!"  che - forse soltanto ora - mi rendo conto, significasse più che altro un augurio su "chissà come saremo tra una decina,  una ventina, una trentina d anni. Come staremo vivendo, cosa avremo compiuto... chi saremo...". 
Ora che "siamo", siamo davvero le persone che intendevamo allora? Siamo davvero ?
Quella Milly diciassettenne sarebbe orgogliosa, fiera, felice della Milly di ora ? 
Mi sono sempre posta questa domanda, ogni volta che dovevo affrontare qualche  scelta importante  ma, sempre,  posta in altro modo: mi chiedevo se mia madre sarebbe stata felice o meno di questa o di quella decisione;  una  domanda  bussola per ogni momento importante. E la sua onesta risposta era, in assoluto, il mio orientamento migliore. 

Quindi, se potessi chiedere a me stessa di allora "che ne pensi di me ?" , cosa mi sentirei dire

Tradire o essere fedeli.
Ovvero - Mercoledi santo.
Nel Vangelo di oggi  c'è il racconto di alcuni tradimenti: Giuda, Pietro e, per come la  vedo io,  anche gli altri non scherzano.  Tutti amici... ma...

"Rabbi, sono forse  io ?"
Doveva essere una cosa privata, tra te e me.
Anzi, non doveva proprio saperlo nessuno. Nessuno. Nemmeno te. Era già cosi progettato, di notte, al buio.
Avevo anche un codice segreto per chi sarebbe venuto a prenderti, perchè ti distinguessero tra tutti gli altri: quello a cui darò un bacio.
Invece, cosi, su due piedi, mentre stiamo mangiando, tutti insieme, arrivi e butti li, davanti a tutti, che uno di noi, che abbiamo passato imsieme giorno e notte gli ultimi tre anni, ti tradirà.
Perchè ? Perchè l'hai detto, perchè proprio li ?
E, comunque si. Si, io ti dico, ti sto tradendo.
E le mie trenta monete, sono tutti i compromessi in cui scendo a patti mandando a rotoli i miei valori e ti svendo; troppo, troppo spesso...
Prediligo il  gerundio, che denota il mio chè è un atto continuo: non riesco ad esserti fedele, e tu sai quanto ci provo, davvero! ma nonostante i miei goffi tentativi, ogni volta fatico a restare coerente, nel quotidiano.
Ogni volta che non sono me stessa, ogni volta che faccio finta di ignorare chi dovrei essere.
Ogni volta che dimentico che è solo ritrovando il senso per cui mi hai amata e voluta al mondo, solo così raggiungerò la vera pienezza, la vera beatitudine, amando.




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